Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 22, 2016 Redazione Farmaci, Farmaci Ipertensione 2
L’edema periferico é un effetto collaterale frequente e dose dipendente dei calcio-antagonisti che molto spesso determina l’auto-sospensione della terapia da parte del paziente. Il gonfiore di caviglie e piedi, infatti, non solo provoca un danno estetico ed un fastidio meccanico nell’uso delle calzature ma spesso induce il timore di una grave complicanza, evocando malattie temibili quali lo scompenso cardiaco o la sindrome nefrosica.
In effetti, la comparsa di un edema periferico può far sorgere anche nel medico la necessità di prendere in considerazione numerose possibili diagnosi alternative anche perché esso può presentarsi anche a distanza di settimane o mesi dall’inizio della terapia, spesso in concomitanza con l’arrivo delle stagioni più calde.
Come comportarsi in questi casi?
La soluzione più semplice sarebbe quella di sospendere il calcio-antagonista. Questa opzione ci dà la possibilità di verificare che l’edema é effettivamente un effetto collaterale del farmaco ma ci costringe a rinunciare a un presidio terapeutico di grande efficacia.
Associare un diuretico si rivela non razionale e inutile. L’edema da calcio-antagonisti, infatti non é espressione di una ritenzione di fluidi (questi farmaci sono dotati di effetto natriuretico) ma é legato al particolare meccanismo di azione di questa classe di farmaci. I calcio-antagonisti (CaA) infatti, agiscono determinando una dilatazione delle arteriole di resistenza e per questo producono un aumento della pressione capillare che si traduce in una trasudazione di fluidi nello spazio interstiziale.
Una soluzione efficace consiste, invece, nell’associare un inibitore del sistema renina angiotensina (iSRA). Gli ace-inibitori (come il ramipril) e i sartani, infatti, agiscono provocando una dilatazione sia arteriosa che venosa. La dilatazione del comparto venoso determina una riduzione della pressione capillare e, conseguentemente, una riduzione della trasudazione interstiziale.
Inoltre, l’associazione di un iSRA determina un potenziamento dell’effetto ipotensivo che può consentire una riduzione della posologia del calcio-antagonista e, conseguentemente, dell’edema.
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