Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 14, 2014 Redazione Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Ipertensione, Novità Prevenzione Primaria 0
Nello studio HARVEST (Hypertension and Ambulatory Recording VEnetia STudy), uno studio longitudinale prospettico che includeva 1.180 soggetti tra i 18 e i 45 anni sottoposti a screening per ipertensione di 1° grado, è stato esaminato l’effetto a lungo termine del consumo di caffè sul rischio di sviluppare pre-diabete (glicemia a digiuno tra 100 e 125 mg/dL).
E’ stata eseguita la genotipizzazione del CYP1A2, l’enzima che metabolizza la caffeina, in 639 pazienti.
I ricercatori hanno scoperto che il 74% dei partecipanti assumeva caffè. Tra coloro che assumevano caffè, l’87% erano “moderati bevitori di caffè” (1-3 tazze/giorno) e il 13% erano “pesanti bevitori di caffè” (più di 3 tazze/giorno). L’analisi del genotipo CYP1A2 ha rivelato che il 42% dei partecipanti erano “metabolizzatori veloci” della caffeina e il 58% erano “metabolizzatori lenti”.
Dopo 6,1 anni, nel 24% dei pazienti è stata diagnosticata una condizione di pre-diabete.
Lo studio ha evidenziato che il rischio di sviluppare pre-diabete in relazione al consumo di caffè differiva a seconda del genotipo CYP1A2. Il rischio di pre-diabete associato all’assunzione di caffè aumentava solo nei “metabolizzatori lenti” di caffeina (portatori dell’allele * 1F). Al contrario il rischio di pre-diabete non aumentava in modo significativo nei “metabolizzatori veloci” della caffeina.
Lo studio mostra che bere caffè aumenta il rischio di pre-diabete in giovani adulti con ipertensione che sono “metabolizzatori lenti” della caffeina. Il rischio è ancora maggiore se questi individui sono in sovrappeso o obesi, e se sono forti bevitori di caffè.
Pertanto l’effetto del caffè sul pre-diabete dipende da due fattori, la quantità di assunzione di caffè giornaliera e il background genetico dell’individuo.
I risultati di questo studio contraddicono i precedenti studi epidemiologici che avevano sostenuto il consumo di caffè come un mezzo per ridurre il rischio di diabete di tipo 2.
Nella pratica clinica quotidiana non è proponibile eseguire la genotipizzazione in tutti i pazienti ipertesi, ma lo studio aggiunge un ulteriore argomento al principio di consigliare a tutti un’assunzione moderata di caffè.
Palatini P, Ceolotto G, Ragazzo F, Dorigatti F, Saladini F, Papparella I, Mos L, Zanata G, Santonastaso M. CYP1A2 genotype modifies the association between coffee intake and the risk of hypertension. J Hypertens. 2009.;27(8):1594-1601
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