Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 30, 2014 Cardiotool Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Vasculopatie 0
La coesistenza di aneurisma aorta addominale (AAA) con aneurismi dell’arteria femorale e dell’arteria poplitea è stata documentata rispettivamente nell’85% e nel 62% dei casi; nei pazienti con aneurismi delle arterie periferiche è quindi raccomandata l’esecuzione di indagine ecografica (o TC, o RM) per escludere la coesistenza di AAA e di aneurismi periferici controlaterali (Raccomandazione I, B).
A differenza dell’AAA, in caso di aneurismi poplitei e femorali la complicanza più frequente è rappresentata da trombosi e tromboembolia, meno frequentemente da rottura; in entrambi i casi la conseguenza può essere la compromissione della circolazione distale, con il rischio, nei casi più gravi e non trattati tempestivamente, di perdita dell’arto.
Rappresentano circa il 70% di tutti gli aneurismi degli arti inferiori, con un’incidenza stimata tra 0,1-2,8%. Colpiscono soprattutto gli uomini e in più del 50% dei casi si riscontra una localizzazione bilaterale.
Al momento della loro scoperta, circa il 40% di questi aneurismi sono sintomatici, o per una trombosi in situ dell’arteria stessa o per embolizzazione a livello del polpaccio o del piede.
Nel caso di aneurismi asintomatici, più del 50% diventerà sintomatico nell’arco di 2 anni e più del 75% lo diventerà nell’arco di 5 anni. Gli aneurismi poplitei sintomatici solitamente superano i 20mm di diametro e sono spesso associati ad occlusione delle arterie tibio-peroneali distali, che suggeriscono precedenti episodi di embolizzazione.
Le linee guida raccomandano:
Viene quindi consigliato il monitoraggio ecografico nel tempo per aneurismi <20mm, in assenza di trombi, oppure se il paziente presenta un rischio chirurgico troppo elevato o ha un’aspettativa di vita ridotta a causa di altre patologie concomitanti.
Il trattamento chirurgico degli aneurismi delle arterie periferiche si basa sulla “esclusione ” dell’aneurisma mediante sua legatura o asportazione e sul contemporaneo ripristino della continuità vascolare mediante innesto o bypass, che può essere rappresentato da una vena autologa (generalmente la vena safena dello stesso paziente) o da materiale protesico artificiale (Dacron o PTFE).
Un aneurisma dell’a. femorale può essere scoperto incidentalmente come massa pulsatile a livello della coscia, oppure manifestarsi con ischemia distale della gamba, o più raramente con rottura ed emorragia; altre possibili manifestazioni, legate all’espansione dell’aneurisma stesso sono rappresentate dalla compressione del n. femorale e dall’ostruzione venosa.
Oltre ai veri aneurismi su base degenerativa, a livello femorale possono formarsi degli pseudoaneurismi, dovuti solitamente a traumi o a precedenti interventi sull’albero vascolare.
Riguardo alla gestione di tali aneurismi le linee guida raccomandano:
Tra le cause più frequenti di pseudoaneurisma troviamo l’accesso attraverso l’arteria stessa per procedure con catetere; riguardo tale evenienza le linee guida raccomandano:
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata: 5 cose da sapere
Dic 21, 2019 Commenti disabilitati su LA SINDROME DA CONGESTIONE PELVICA
Apr 11, 2019 Commenti disabilitati su Malattia Venosa Cronica (MVC). L’importanza del medico di famiglia per la diagnosi
Apr 11, 2019 1