Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 13, 2014 Cardiotool Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Vasculopatie, Questioni Pratiche ipertensione 1
Di solito i valori della Pressione Arteriosa (P.A.) sono simili nei due arti superiori.
Valori significativamente diversi > 15 mmHg della P.A. tra i due arti superiori indicano un aumentato rischio di arteropatia periferica e cerebrovascolare e di mortalità.
Altre volte si possono notare differenze minime (5-10 mmHg) tra le due braccia. Inquesto caso le misurazioni successive vanno effettuate sul braccio con P.A. più elevata.
Spesso la P.A. più elevata si riscontra al braccio destro senza che questo abbia un chiaro significato patologico.
Diverso però è il caso in cui si riscontri una differenza di almeno 15 mmHg. In questo caso si dovrebbe sospettare una patologia ostruttiva a livello dell’arco aortico o di una delle due arterie succlavie. Vi sono, infatti, studi che suggeriscono che la stenosi della succlavia > 50% è associata ad una differenza importante di P.A. tra le due braccia oltre che ad un aumento dell’incidenza di arteriopatia periferica e di eventi cardiovascolari. Una metanalisi di 20 studi ha confermato che la presenza di una differenza dei valori pressori tra le due braccia di almeno 15 mmHg è un buon indicatore di aumentato rischio di patologia ostruttiva arteriosa sia periferica che cerebrale oltre che di morte da cause cardiovascolari e della mortalità totale.
E’ importante quindi misurare la P.A. in entrambe la braccia. C’è comunque il problema che se la misurazione nelle due braccia avviene in maniera sequenziale una eventuale differenza potrebbe essere dovuta semplicemente al timing diverso della misurazione stessa. Si può in parte ovviare a questo inconveniente ricorrendo a più misurazioni alle due braccia, ma questo richiede ancora più tempo ed è poco realistico. L’alternativa è ricorrere a misuratori automatici applicati contemporaneamente al braccio destro e al sinistro.
Una volta constatato che la P.A. presenta differenze importanti tra le due braccia, rimane da stabilire l’iter diagnostico e terapeutico successivo.
Se è vero che gli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di patologia ostruttiva arteriosa e di outcomes negativi, cosa fare nel singolo paziente?
E’ importante, ovviamente, valutare con scrupolo la presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare e il loro trattamento aggressivo, se è il caso, con le terapie più consolidate (antiaggreganti, ipocolesterolemizzanti, abolizione del fumo, etc.). Inoltre si può prevedere, soprattutto se la differenza tra le due braccia è importante, un esame ecodoppler arterioso dei vasi epiaortici e degli arti inferiori.
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