Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
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Riabilitazione cardiovascolare: quali pazienti dovrebbero essere avviati?
La riabilitazione cardiologica è oggi considerata come parte integrante del percorso terapeutico del paziente cardiopatico e come uno strumento di prevenzone secondaria. E’ dimostrato, infatti, che essa riduce il rischio di morte improvvisa e di reinfarto oltre a migliorare la capacità funzionale, i sintomi cardiaci e la qualità della vita. Inoltre, la riabilitazione cardiologica è caratterizzata da un rapporto costo/efficacia favorevole sia dopo un evento coronarico che dopo un episodio di scompenso.
Esistono quindi i presupposti per avviare al trattamento riabilitativo virtualmente tutti i pazienti cardiopatici, opzione resa insostenibile dalla limitata disponibilità di strutture.
La riabilitazione in regime di degenza andrebbe quindi riservata ai pazienti a più alto rischio appertenenti alle seguenti categorie:
- pazienti sottoposti ad interventi cardiochirurgici,
- pazienti con recenti sindrome coronarica acuta,
- pazienti con scompenso cardiaco.
Per i pazienti a più basso rischio la riabilitazione ambulatoriale o domiciliare può essere una valida alternativa.
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