Farmaci per il miglioramento della capacità deambulatoria

Gen 18, 2015 Cardiotool Farmaci, Farmaci Vasculopatie, Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Vasculopatie 2

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I farmaci di possibile utilizzo per migliorare la capacità deambulatoria comprendono molecole differenti, con meccanismi di azione vari; tra i più utilizzati troviamo:

1. Cilostazolo: inibitore della fosfodiesterasi-3 ed antiaggregante, rappresenta attualmente il farmaco più efficace; diversi studi controllati hanno dimostrato un incremento del 50% della distanza assoluta di claudicatio (ADR) dopo 6 mesi di terapia con tale molecola. Controindicazioni principali: Insufficienza renale grave (GFR ≤ 25 ml/min), insufficienza epatica moderata o grave, scompenso cardiaco congestizio, accertata predisposizione emorragica (es. ulcerazione peptica attiva, recente ictus emorragico), anamnesi di tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare, prolungamento dell’intervallo QTc, anamnesi di grave tachiaritmia, pazienti trattati contemporaneamente con due o più antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti supplementari, angina pectoris instabile, infarto del miocardio negli ultimi 6 mesi.
2. Pentossifillina: è caratterizzata dalla capacità di modificare le proprietà reologiche del sangue; normalizza infatti le condizioni di perfusione riducendo la viscosità ematica e ripristinando la dinamica degli scambi metabolici a livello della microcircolazione. La sua azione si esplica mediante l’aumento della flessibilità dei globuli rossi, l’inibizione dell’aggregazione piastrinica, il miglioramento dell’attività fibrinolitica e l’inibizione dell’attivazione leucocitaria.ù
3. Naftidrofurile: esplica le sue attività terapeutiche attraverso diversi meccanismi d’azione tra cui l’attivazione della circolazione per azione spasmolitica diretta, la neutralizzazione delle sostanze algogene, in particolare bradichinina, accumulatesi nei tessuti in stato di sofferenza ischemica, l’attività anestetica locale, l’effetto antiaterogeno plasmatico
4. Propionil-L-carnitina: dotata di un peculiare meccanismo d’azione metabolico favorente la clearance dell’anomalo accumulo di acilcarnitina che si verifica nel muscolo scheletrico degli arteriopatici (miopatia metabolica). Il farmaco è in grado di fornire al muscolo ischemico un’energia addizionale che ne migliora la performance; 2 trial multicentrici ne hanno dimostrato l’efficacia nel migliorare la capacità di marcia e la qualità di vita dei pazienti claudicanti.

Pur essendo citate da diverse linee guida per il trattamento dell’AOCP,  sia per la Pentossifillina che per il Naftidrofurile nell’ RCP l’indicazione terapeutica riguarda solo il trattamento delle ulcere venose croniche.

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• Carnifast, cilostazolo, Grunenthal, Italfarmaco, Naftidrofurile, Pentossifillina, Pletal, Praxilene, Propionil-L-carnitina, sanofi, Sigma-Tau, Trental

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