Quanto spesso dovrebbero essere misurati gli elettroliti o la funzionalità renale?

Tiazidici o diuretici dell’ansa

1. A 4-6 settimane dall’inizio del trattamento con basse dosi.
2. Successivamente ogni 6-12 mesi.
3. Ogni volta che cambiano le condizioni cliniche del paziente o una potenziale interazione farmacologica viene aggiunta al trattamento.

Spironolattone o diuretici risparmiatori di potassio

1. Prima di iniziare il trattamento (non si deve iniziare se le concentrazioni di potassio superano le 5.0 mmol/l).
2. Dopo 5-7 giorni, con titolazione della dose se richiesto.
3. Ogni 5-7 giorni finché la concentrazione di potassio non diviene stabile.
4. Successivamente, ad intervalli regolari durante il trattamento cronico, da 1-2 volte l’anno fino a controlli più ravvicinati ogni 4-8 settimane, secondo i fattori di rischio (età, alterata funzionalità cardiaca o renale).

Quando considerare la richiesta di un parere specialistico?

1. Se il potassio aumenta a > 6.0 mmol/l, lo spironolattone o i diuretici risparmiatori di potassio dovrebbero essere sospesi e andrebbe richiesto un parere specialistico.
2. L’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio e di inibitori dell’angiotensina dovrebbe in genere essere riservato a medici esperti in questo tipo di associazione e con un maggior monitoraggio in relazione all’alto rischio dei pazienti.

Quanto spesso dovrebbero essere misurati gli elettroliti o la funzionalità renale?

1. Prima di iniziare il trattamento.
2. Una settimana dopo l’inizio del trattamento e ad ogni successivo incremento della dose.
3. In quarta e decima giornata dopo l’inizio del trattamento o l’incremento della dose in pazienti ad alto rischio di sviluppare iperkaliemia o peggioramento della funzionalità renale (come quelli con vasculopatia periferica, diabete, preesistente danno renale, età avanzata).

Quando considerare la richiesta di un parere specialistico?

1. Il paziente ha un danno renale (concentrazioni di creatinina serica > 200 µmol/l o Velocità dl Filtrazione Glomerulare < 30 ml/min) o una confermata o sospetta malattia reno-vascolare prima dell’inizio del trattamento.
2. Un significativo aumento delle concentrazioni di creatinina (> 30%) con ampia caduta dei valori pressori dopo l’inizio del trattamento (possono suggerire una malattia reno-vascolare che dovrebbe essere indagata).

La consulenza specialistica: quando richiederla?

La consulenza presso centri qualificati è prevista in caso di sospetto fondato d’Ipertensione Secondaria, indipendentemente dal livello di rischio del paziente.

Pazienti ad “alto rischio” cardiovascolare (CV):

1. la consulenza specialistica periodica non è prevista, se non in relazione alla presenza di co-patologie specifiche,
2. la consulenza specialistica, presso centri qualificati, è opportuna in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo pressorio previsto dalle linee guida, nonostante utilizzo pieno di almeno tre farmaci (dei quali un diuretico, scelto anche in base alla funzionalità renale) e l’esclusione di fattori modificabili d’Ipertensione Resistente

Pazienti  “non ad alto rischio” CV:

1. la consulenza specialistica qualificata è opportuna in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo pressorio previsto dalle linee guida, nonostante utilizzo pieno di almeno tre farmaci (dei quali un diuretico, scelto anche in base alla funzionalità renale) e l’esclusione di fattori modificabili d’ipertensione resistente, in base alla valutazione dei vantaggi che il singolo paziente potrebbe ottenere da un’ulteriore riduzione dei livelli pressori.