Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 18, 2015 Cardiotool Farmaci, Farmaci TVP-EP, Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Trombosi Venosa Profonda 0
Indicazioni tratte da 2012 Antithrombotic therapy for VTE disease: Antithrombotic Therapy and Prevention of Thrombosis, 9th ed: American College of Chest Physicians Evidence-Based Clinical Practice Guidelines (LINK)
Sia in ambito medico, che in ambito chirurgico sono numerose le condizioni cliniche che si associano ad un aumento del rischio di eventi tromboembolici.
Per quanto riguarda il paziente “non chirurgico”, un valido strumento di facile applicazione per la valutazione del rischio tromboembolico e la conseguente impostazione della profilassi antitrombotica, è rappresentato dal Padua Prediction Score (PPS)
In caso di alto rischio di TEV è raccomandata profilassi con EBPM. Qualora il paziente avesse un elevato rischio emorragico le linee guida consigliano l’impiego di calze antitrombo, da sostituire con EBPM qualora il rischio emorragico dovesse ridursi.
Per i pazienti con neoplasia non ospedalizzati, in assenza di altri fattori di rischio per TEV (precedente TEV, terapia ormonale, immobilizzazione, terapia con inibitori dell’angiogenesi), la profilassi antitrombotica non è consigliata di routine.
Per i pazienti cronicamente allettati la profilassi antitrombotica non è consigliata.
Per la profilassi del TEV in occasione di lunghi viaggi, in soggetti a rischio TEV non viene consigliato l’impiego di eparina o di aspirina, ma viene suggerita la deambulazione frequente, esercizi muscolari polpacci e l’uso di calze a compressione graduata.
Per quanto concerne il paziente chirurgico, in caso di interventi addomino-pelvici, la profilassi con EBPM è consigliata per i pazienti con rischio TEV intermedio ed elevato (valutato con Rogers score o Caprini score), mentre la sola profilassi meccanica (calze o compressione pneumatica intermittente) è consigliata in caso di basso rischio TEV.
In caso di interventi cardiochirurgici, in assenza di complicanze che allunghino il decorso post- operatorio, viene suggerita la profilassi meccanica, in particolare con compressione pneumatica intermittente.
In caso di interventi di chirurgia toracica, per pazienti con rischio TEV intermedio- alto è consigliata profilassi con EBPM e calze elastiche, valutando sempre il rischio di sanguinamento periprocedurale.
Nei soggetti politraumatizzati, in assenza di elevato rischio di sanguinamento, è consigliata la profilassi sia meccanica che farmacologica.
Per gli interventi di protesi d’anca e di ginocchio è raccomandata la profilassi antitrombotica; la profilassi farmacologica può essere condotta con uno tra EBPM (scelta preferenziale), ENF, Fondaparinux, NAO, AVK, aspirina o compressione pneumatica intermittente. L’EBPM deve essere somministrata dopo almeno 12 ore dall’intervento; viene suggerito di proseguire la profilassi almeno per 35 giorni dopo l’intervento.
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