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Terapia “a vita”: quando nella TVP?

Gen 18, 2015 Cardiotool Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Trombosi Venosa Profonda 2


La durata del trattamento anticoagulante dopo un episodio di TEV è un argomento assai complesso e discusso; l’obiettivo di una terapia prolungata dovrebbe essere quello di minimizzare il rischio di recidiva di eventi TEV, dovendo però al contempo gestire i rischi emorragici, i costi e la complessità di una terapia anticoagulante a lungo termine.

Nella scelta della durata della terapia vanno considerati diversi fattori, tra cui l’eziologia del TEV, le condizioni generali del paziente (eventuali comorbidità, capacità e/o possibilità di gestire terapia con AVK/NAO, etc.) e le preferenze del paziente stesso (qualità di vita).

Le indicazioni per una terapia prolungata, tratte dal documento ACCP 2012 sono:

  1. In pazienti con TEV idiopatico (EP e/o TVP isolata distale o prossimale),si raccomanda terapia anticoagulante per almeno 3 mesi rispetto a periodi più brevi. Dopo 3 mesi il paziente dovrebbe essere sottoposto a una valutazione del rapporto beneficio/rischio della prosecuzione di terapia.
  2. In pazienti con primo episodio di TEV (EP e/o TVP prossimale) spontaneo con rischio emorragico basso o moderato, si suggerisce terapia anticoagulante prolungata rispetto ad una terapia di 3 mesi. Nei pazienti con rischio emorragico elevato si raccomanda terapia anticoagulante di 3 mesi invece di una terapia prolungata.
  3. In pazienti con primo episodio di TVP distale isolata idiopatica e rischio emorragico basso o moderato, si suggerisce terapia anticoagulante di 3 mesi rispetto a terapia prolungata; in caso di rischio emorragico elevato si raccomanda terapia per 3 mesi
  4. In pazienti con secondo episodio di TEV idiopatico che abbiano basso rischio emorragico, si raccomanda terapia anticoagulante a lungo termine rispetto a 3 mesi di terapia e si suggerisce terapia anticoagulante a lungo termine in quelli con moderato rischio emorragico. In quelli con elevato rischio emorragico si suggeriscono 3 mesi di terapia anticoagulante rispetto a terapia a lungo termine.
  5. In pazienti con TEV (EP e/o TVP degli arti inferiori) e cancro con rischio emorragico non elevato, si raccomanda terapia prolungata rispetto a 3 mesi di terapia e nei pazienti con rischio emorragico elevato si suggerisce terapia a lungo termine.

La durata del trattamento nei pazienti con TVP idiopatica distale degli arti inferiori si riferisce ai pazienti che si è deciso di trattare con anticoagulanti; tuttavia, non tutti i pazienti con TVP distale isolata vengono trattati con anticoagulanti.

In tutti i pazienti con TEV che ricevono terapia anticoagulante prolungata, l’indicazione deve essere rivalutata periodicamente (almeno annualmente).

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