Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 22, 2015 Cardiotool Farmaci, Farmaci Scompenso cardiaco, Questioni Pratiche, Questioni Pratiche - Scompenso Cardiaco 0
L’ipertensione arteriosa é uno dei più importanti fattori di rischio per lo scompenso cardiaco, soprattutto per la varietà a frazione di eiezione conservata.
Molti studi hanno dimostrato che abbassare farmacologicamente i valori pressori determina una significa riduzione della incidenza di scompenso cardiaco anche nei pazienti anziani. A tale scopo sono utilizzabili tutte le classi di farmaci ipotensivi con l’unica eccezione degli alfa bloccanti che sono risultati meno efficaci.
Non vi è dubbio, quindi, che trattare l’ipertensione con le modalità e con gli obiettivi fissati dalle linee guida abbia una efficacia preventiva nei confronti dello scompenso.
Ben diversa é la condizione dei pazienti con scompenso cardiaco conclamato nei quali sia anche necessario agire sui valori pressori.
Nei soggetti con scompenso cardiaco a frazione di eiezione preservata, per i quali non esistono terapie che si siano dimostrate efficaci nel ridurre morbilità e mortalità, l’approccio terapeutico è basato in larga misura sul controllo dei valori pressori. A tale scopo possono essere utilizzate tutte le principali classi di farmaci ipotensivi, compresi i calcio antagonisti non diidropiridinici (verapamil, diltiazem).
Ben diverso é il caso dei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione ridotta. In questi soggetti, infatti, spesso la compromissione della funzione di pompa determina una riduzione dei valori pressori che tendono a normalizzarsi anche quando il paziente proviene da un passato di ipertensione arteriosa. Inoltre, i farmaci utilizzati per il trattamento dello scompenso, ace-inibitori (o sartani), beta bloccanti, diuretici, anti-aldosteronici, hanno tutti un effetto ipotensivo. Il problema, quindi, si pone nei casi in cui, nonostante un trattamento farmacologico ottimizzato per lo scompenso, permangono valori pressori elevati. La gestione di questi pazienti non trova significative evidenze in letteratura in quanto la maggior parte dei trials sui farmaci ipotensivi sono stato condotti escludendo i pazienti con scompenso cardiaco.
Secondo le più recenti linee guida, sono possibili le seguenti opzioni:
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