Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 06, 2015 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Ipertensione, Novità Prevenzione Primaria 0
Un po’ di esercizio fisico è meglio di niente. Correre molto è quasi più pericoloso che stare fermi. Sono queste le conclusioni dello studio danese “Dose of jogging and long-term mortality” sulle abitudini di allenamento e l’aspettativa di vita, pubblicato su Journal of American College of Cardiology.
Lo studio voleva capire l’associazione tra la pratica della corsa per un periodo lungo e la mortalità per tutte le cause, concentrandosi in particolare sugli effetti del ritmo, la quantità e la frequenza dell’attività fisica.
I ricercatori del Frederiksberg Hospital di Copenhagen hanno arruolato per 12 anni 5.000 persone del Copenhagen City Heart Study. Il campione è stato diviso in joggers sani (1098 ) e non joggers sani (3.950).
Rispetto ai sedentari, la mortalità più bassa si è registrata nel gruppo che faceva jogging con una frequenza di 2 o 3 volte la settimana per un totale di 1-2,4 ore. Il ritmo ottimale è risultato quello lento o medio.
I partecipanti sono stati quindi considerati come joggers leggeri, moderati e forti. La mortalità più bassa è stata registrata nei joggers leggeri, quindi in quelli con attività moderata.
A sorpresa, la mortalità dei jogger più allenati non è risultata statisticamente diversa dal gruppo dei sedentari.
Secondo i ricercatori, la corsa leggera e quella moderata favoriscono una frequenza cardiaca ottimale. L’intensa attività sportiva prolungata per anni potrebbe, al contrario, richiedere al cuore uno sforzo che comprometterebbe la salute cardiovascolare.
L’associazione a forma di “U” tra jogging e mortalità suggerisce che ci potrebbe essere un limite massimo per la dose di esercizio fisico ottimale a cui corrispondono i migliori benefici per la salute. Spiega Peter Schnohr, capofila dei ricercatori danesi: ” Se il vostro obiettivo è quello di diminuire il rischio di morte e di migliorare l’aspettativa di vita, fare jogging un paio di volte alla settimana a un ritmo moderato è una buona strategia. Qualcosa di più non è solo inutile: può essere dannoso”.
Dic 15, 2019 1
Giu 18, 2019 Commenti disabilitati su Uso prolungato con inibitori della pompa protonica (PPI) associato ad una aumentata mortalità globale e cardiovascolare
Giu 17, 2019 Commenti disabilitati su Associazione tra cibi ultra-elaborati e mortalità
Mag 21, 2019 1
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan