Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 28, 2015 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Trombosi venosa profonda, Novità Trombosi venosa superficiale 0
La trombosi venosa superficiale (TVS) é stata a lungo considerata una patologia di importanza secondaria, che tende alla guarigione spontanea e, comunque, che non necessita di terapia antitrombotica. Recentemente sono emerse evidenze a favore della possibilità di una maggiore incidenza di eventi trombociti arteriosi e venosi nei soggetti affetti da TVS.
Per chiarire la natura e la portata di tale associazione é stato fatto un ampio studio osservazionale, (Risk of venous and arterial thrombotic events in patients diagnosed with superficial vein thrombosis: a nationwide cohort study) utilizzando le informazioni di un database amministrativo che contiene informazioni relative a tutta la popolazione della Danimarca.
Sono stati individuati oltre 10.000 pazienti che nel periodo compreso tra il 1980 ed il 2012 sono stati trattati, in regime ambulatoriale o di ricovero, per un primo episodio di TVS escludendo coloro che, nell’arco di una settimana dalla diagnosi, avessero presentato anche una trombosi venosa profonda (TVP). E’ stato poi costituito un gruppo di controllo estraendo dalla popolazione generale, per ciascun paziente con TVS, 50 soggetti dalla popolazione generale, non colpiti da TVS dello stesso genere ed età. Durante un follow-up mediano di 6,4 anni é stata osservata l’incidenza di tromboembolismo venoso, infarto del miocardio, ictus cerebrale e decesso.
L’incidenza di trombosi venosa profonda é risultata di 12,8 per 1000 pazienti-anno nei casi e di 1.2 per 1000 pazienti-anno nei controlli, con un rischio relativo superiore a 10 volte (Hazard Ratio 11,8, IC 95% 11.1-12.6). L’incidenza di trombosi profonda é risultata massima nei primi tre mesi dopo la TVS.
L’incidenza di embolia polmonare é risultata di 4.5 per 1000 pazienti-anno nei casi e di 0.9 per 1000 pazienti anno nei controlli con un rischio relativo di circa 5 volte (Hazard Ratio 4.9, IC 95% 3,3-5,4).
Anche in questo caso la massima incidenza si é verificata nei primi tre mesi dopo la TVS.
L’incidenza di infarto é risultata di 5.8 per 1000 pazienti-anno nei casi e di 4,8 per 1000 pazienti-anno nei controlli con un Hazard Ratio di 1.2 (IC 95% 1,1-1,3).
L’incidenza di ictus é risultata di 7.2 per 1000 pazienti-anno nei casi e di 5.5 per 1000 pazienti anno nei controlli con un Hazard Ratio di 1.4 (IC 95% 1.3-1,5).
Si conferma quindi il dato che i pazienti con TVS isolata presentano un rischio elevato di trombosi venosa profonda nei primi tre mesi. Probabilmente il fenomeno é dovuto ad uno stato di ipercoagulabilità come suggerito dal fatto che nel 10% dei casi la trombosi profonda si verifica nell’arto controlaterale. D’altro canto i fattori di ischio della TVS (tra cui obesità, immobilità, neoplasie) sono largamente sovrapponibili a quelli della trombosi venosa profonda. La TVS, inoltre, si associa a un piccolo ma significativo aumento di eventi arteriosi (infarto e ictus).
Queste osservazioni supportano l’utilizzo della terapia antitrombotica anche nei pazienti con trombosi venosa superficiale a maggior rischio.
Fonte:
Risk of venous and arterial thrombotic events in patients diagnosed with superficial vein thrombosis: a nationwide cohort study Blood. 2015;125(2):229-235
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