Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 14, 2015 Redazione Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Farmaci Ictus -Tia, Farmaci Prevenzione primaria, Farmaci Prevenzione secondaria, Farmaci Scompenso cardiaco, Farmaci VKA, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Secondaria, Novità Trombosi venosa profonda, Novità Trombosi venosa superficiale 0
L’attuale mancanza di un prodotto in grado di invertire l’attività dei nuovi anticoagulanti orali (NAO) rappresenta sicuramente uno dei motivi per cui molti medici si mostrano restii all’impiego di questa nuova classe di farmaci.
I primi risultati positivi su un antidoto sono stati registrati nello studio ANNEXA-R. L’antidoto Andexanet Alfa ha dimostrato di invertire immediatamente e in maniera significativa l’attività anticoagulante di rivaroxaban (Xarelto di Bayer e Janssen). Il farmaco è risultando inoltre ben tollerato.
L’antidoto in questione, Andexanet Alfa, è una nuova molecola ricombinante modificata del Fattore Xa. Tale molecola, prodotta da Portola Pharmaceuticals, possiede una struttura simile al Fattore Xa fisiologico, ma è stata sottoposta a modifiche strutturali che ne limitano l’attività biologica. Andexanet Alfa agisce come un “finto” Fattore Xa che lega e isola gli inibitori diretti del Fattore Xa nel sangue in modo che questi non siano più in grado di legarsi e inibire il fattore Xa fisiologico che potrà, dunque, prender parte al processo di coagulazione e ripristinare l’emostasi.
Lo studio ANNEXA-R , un trial di Fase III randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, sta valutando la sicurezza e l’efficacia di Andexanet Alfa nell’invertire l’attività anticoagulante di rivaroxaban in volontari sani (41) di età compresa tra i 50 e i 75 anni. L’efficacia viene valutata utilizzando biomarkers specifici, tra cui i livelli di anti-fattore Xa come endpoint primario. Gli endpoint secondari includono i livelli plasmatici di rivaroxaban (frazione libera) e i livelli di generazione di trombina.
Lo studio ANNEXA-R è suddiviso in due parti e il completamento del trial con la diffusione definitiva dei dati è previsto per la metà del 2015.
Andexanet Alfa ha già registrato risultati positivi nell’invertire l’attività anticoagulante di altri NAO: apixaban (Eliquis, di Bristol-Myers Squibb/Pfizer). La molecola è attualmente testata come antidoto di edoxaban (Savaysa, di Daiichi Sankyo), che ha appena ricevuto l’approvazione da Fda. Andexanet Alfa è in oltre in sperimentazione come antidoto per dabigatran (Pradaxa, di Boehringer Ingelheim) che è un inibitore diretto della trombina. Andexanet Alfa è anche testato in un altro NAO, betrixaban, che la Portola Pharmaceuticals sta sviluppando.
La disponibilità, in un prossimo futuro, di antidoti in grado di garantire una rapida reversibilità dell’effetto anticoagulante dei NAO, faciliterà la gestione di questi ultimi e delle loro complicanze emorragiche, sia quelle maggiori che quelle minori, che potrebbero presentarsi all’attenzione del MMG.
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