Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 26, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Perdere peso migliora prospettive per FA. Lo studio LEGACY
L’obesità è un noto fattore di rischio per la fibrillazione atriale (FA). Uno studio recente ha dimostrato che la riduzione del peso corporeo determina anche una riduzione del grasso epicardio ed un rimodernamento positivo del miocardio.
Lo studio LEGACY (Long-Term Effect of Goal Directed Weight Management on an Atrial Fibrillation Cohort) ha dimostrato che i benefici dell’intervento vengono mantenuti anche dopo un anno dalla fine del programma per la riduzione del peso corporeo.
Lo studio ha incluso 355 pazienti affetti da FA e BMI≥27 kg/m2. I soggetti che avevano perso almeno il 10% del proprio peso corporeo, hanno mostrato una riduzione dei sintomi severi di FA a distanza di un anno dalla fine dell’intervento. Questi pazienti avevano una probabilità sei volte maggiore (IC 95%: 3,4-10,3, p <0,001) di sopravvivenza libera da aritmie, rispetto ai pazienti che avevano ottenuto una minor riduzione del peso corporeo. Si é osservata, inoltre, una relazione diretta tra entità della perdita di peso e benefici ottenuti.
Questo studio dimostra che nei pazienti obesi o in sovrappeso con FA, la progressiva perdita di peso ha un effetto dose-dipendente sugli outcomes a lungo termine. Un motivo in più per sollecitare i nostri pazienti obesi a ridurre il peso corporeo e per effettuare un accurato counselling alimentare nei pazienti obesi con FA.
Fonte:
Pathak R, et al. Long-term effect of goal directed weight management in an atrial fibrillation cohort: A long-term follow-up study (LEGACY Study). J Am Coll Cardiol 2015; DOI:101016/jacc.2015.03.002
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