Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 19, 2015 Gaetano D'Ambrosio Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Ticagrelor/ASA efficace a 1-3 anni dall’infarto. Studio PEGASUS-TIMI 54
E’ noto che l’attivazione piastrinica svolge un ruolo fondamentale nella genesi degli eventi ischemici cardiovascolari. Per questo l’ASA é ampiamente utilizzata sia nei pazienti con sindrome coronarica acuta sia nella prevenzione secondaria dei pazienti con pregresso infarto del miocardio.
L’attivazione piastrinica può essere inibita, oltre che con il blocco della produzione del trombossano, operata dall’ASA, anche con l’inibizione dei recettori adenosinici presenti sulla superficie delle piastriniche ad opera della classe di farmaci comprendente la vecchia ticlopidina e il più recente clopidogrel. Questa classe di farmaci, utilizzata in associazione all’ASA, riduce ulteriormente l’incidenza di eventi cardiovascolari e per questo le attuali linee guida americane ed europee ne raccomandano l’uso nel primo anno dopo un infarto del miocardio.
Il ticagrelor é una nuova molecola capace di inibire in modo reversibile il recettore P2Y12, uno dei recettori adenosinici.
Lo studio Long-Term Use of Ticagrelor in Patients with Prior Myocardial Infarction recentemente pubblicato dal New England Journal of Medicine ne documenta efficacia e tollerabilità anche oltre i 12 mesi dopo l’evento acuto.
Nel trial sono stati arruolati 21.162 pazienti che avevano subito un infarto miocardico da 1 a 3 anni prima. Tutti i pazienti sono stati trattati con ASA a basse dosi e randomizzati a ricevere in doppio cieco ticagrelor 90 mg b.i.d., 60 mg b.i.d. o placebo. Il follow-up si é protratto per un tempo mediano di 33 mesi osservando l’incidenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus considerati complessivamente come end-point composito.
L’incidenza di eventi a tre anni é risultata del 7.85% nel gruppo trattato con 90 mg x 2, del 7.77% nel gruppo trattato con 60 mg x 2 e del 9.04% nel gruppo placebo (HR ticagrelor 90 vs placebo 0.85, IC 95% 0.75 – 0.96; HR ticagrelor 60 vs placebo 0.84 IC95% 0.74 – 0.95). Nei gruppi trattati con ticagrelor si é osservata una maggiore incidenza (2.60% e 2.305 vs 1.06%) di emorragie maggiori.
In conclusione, il ticagrelor, alla dose di 60 mg b.i.d. é efficace nel ridurre l’incidenza di nuovi eventi cardiovascolari in pazienti con pregresso infarto miocardico con un rapporto beneficio/rischio migliore rispetto alla dose di 90 mg b.i.d. Questo studio, inoltre, suggerisce la possibilità di protrarre la doppia antiaggregazione anche oltre i 12 mesi attualmente previsti dalle linee guida.
Fonte:
Marc P. Bonaca, M.D., M.P.H., Deepak L. Bhatt, M.D., M.P.H., Marc Cohen, M.D., Philippe Gabriel Steg, M.D. et al. for the PEGASUS-TIMI 54 Steering Committee and Investigators Long-Term Use of Ticagrelor in Patients with Prior Myocardial Infarction New England Journal of Medicine. Published on-line on March 14, 2015. Full text
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