Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 25, 2015 Chiara Civitelli Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Farmaci VKA, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Terapia con VKA Commenti disabilitati su Warfarin ed emorragie: mai scordarsi dell’ eGFR
Uno studio retrospettivo canadese ( The association between kidney function and major bleeding in older adults with atrial fibrillation starting warfarin treatment: population based observational study) ha indagato se, in una popolazione di soggetti affetti da fibrillazione atriale (FA) che iniziavano il trattamento anticoagulante con warfarin, il tasso di emorragie maggiori variasse in base al livello di funzionalità renale e in base alla durata del trattamento (primi 30 giorni dall’inizio della terapia e dal 31° giorno fino al termine del follow up).
La coorte osservata per un periodo medio di follow up di 2,1 anni era composta da 12.403 ultrasessantaseienni (50,7% M e 49,3% F) con FA che hanno iniziato la terapia con warfarin tra maggio 2003 e marzo 2010. Tutti i pazienti dovevano avere una misura della funzionalità renale basale, valutata utilizzando la formula CKD-EPI per il calcolo del tasso di filtrazione glomerulare stimato(eGFR) in base al quale i pazienti sono stati categorizzati: ≥ 90, 60-89, 45-59, 30-44, 15-29, <15 mL/min/1.73 m2. I pazienti dializzati o trapiantati sono stati esclusi dallo studio.
L’outcome scelto comprendeva il ricovero in ospedale o l’accesso al dipartimento di emergenza per episodi di emorragia maggiore (intracranica, gastrointestinale superiore o inferiore, altre sedi).
Per quanto riguarda le caratteristiche della popolazione, il 45% dei soggetti aveva un eGFR <60 mL/min/1.73 m2; inoltre è stato osservato una maggior prevalenza di co-patologie (scompenso cardiaco, eventi cerebrovascolari, infarto del miocardio, arteriopatia periferica, precedenti ricoveri per emorragie) al decrescere della funzionalità renale.
I risultati hanno registrato 1.443 (11,6%) episodi di emorragia maggiore nel periodo di follow up. L’incidenza nei primi 30 giorni di terapia è risultata essere 15,2 per 100 anni /persona e dopo 30 giorni di terapia 4,2 per 100 anni/persona. Il tasso di sanguinamenti nei primi 30 giorni è risultato maggiore nei soggetti con eGFR minore, in particolare 63,4 per 100 anni/persona nella popolazione con eGFR<15 mL/min/1.73 m2 rispetto a 6,1 per 100 anni/persona nella popolazione con eGFR >90 mL/min/1.73 m2. Lo stesso trend, anche se con differenze meno evidenti, è stato rilevato anche 30 giorni dopo l’inizio della terapia.
Dei 1.443 eventi emorragici, 843 eventi (58,4%) erano rappresentati da sanguinamenti gastrointestinali e 79 eventi (5,4%) da emorragie intracraniche; con la riduzione dell’eGFR si è osservato un incremento soprattutto delle emorragie gastrointestinali.
Insufficienza renale e fibrillazione atriale sono patologie che frequentemente coesistono nello stesso paziente, soprattutto con l’aumentare dell’età. È quindi necessario che il MMG “pesi” accuratamente i potenziali benefici della terapia anticoagulante con gli inevitabili rischi che essa comporta e per fare questo può avvalersi di diversi strumenti utili per tracciare meglio il profilo di rischio del singolo paziente (punteggi CHA2DS2-VASc, HAS- BLED, calcolo dell’eGFR). Importante ricordare la necessità di valutazione e stretto monitoraggio della funzionalità renale anche in caso di terapia con i nuovi farmaci anticoagulanti.
Fonte:
Jun M, James MT, Manns BJ, Quinn RR, Ravani P, Tonelli M, Perkovic V, Winkelmayer WC, Ma Z, Hemmelgarn BR; Alberta Kidney Disease Network. The association between kidney function and major bleeding in older adults with atrial fibrillation starting warfarin treatment: population based observational study BMJ. 2015 Feb 3;350
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