Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 26, 2015 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage Commenti disabilitati su Durata della tripla terapia nei pazienti sottoposti a stent: ancora incertezze
I pazienti sottoposti a rivascolarizzazione miocardica con applicazione di stent medicato devono essere sottoposti a terapia antitrombotica mediante doppia anti-aggregazione per ridurre il rischio di una trombosi intra-stent o altre complicanze cardio e cerebro-vascolari ischemiche.
Nei pazienti già in terapia anticoagulante per altre patologie (fibrillazione atriale, embolia polmonare, trombosi venosa profonda, protesi valvolari meccaniche) si rende necessaria una triplice terapia antitrombotica costituita dall’anticoagulante, dall’acido aceti salicilico (ASA/aspirina) e da un altro antiaggregante appartenente alla famiglia delle tienopiridine.
Si tratta di un intervento terapeutico utile ma gravato da un significativo incremento del rischio emorragico. Si pone, quindi, il problema di quanto a lungo debba essere protratta la triplice terapia per ottimizzare il rapporto tra rischi e benefici.
Lo studio Duration of Triple Therapy in Patients Requiring Oral Anticoagulation After Drug-Eluting Stent Implantation pubblicato sul JACC ha tentato di dare una risposta a questo importante quesito confrontando in un trial prospettico randomizzato in aperto la somministrazione di ASA + clopidogrel, in aggiunta alla terapia anticoagulante, per la durata di 6 mesi o di 6 settimane.
Sono stati randomizzati nel rapporto 1:1 614 pazienti seguiti per 9 mesi con l’obiettivo di rilevare l’incidenza di infarto miocardico, ictus, trombosi dello stent, decesso, eventi emorragici maggiori (end-point primario).
L’incidenza di eventi é risultata sovrapponibile nei due gruppi: 9,8% nel braccio trattato per 6 settimane e 8.8% nel braccio trattato per sei mesi (HR 1.14, IC95% 6.68-1.91). Non vi sono state differenze né nella incidenza di eventi ischemici (4.0% vs 4.5%, HR 0.93, IC95% 0.43-2.05) né nella incidenza di eventi emorragici (5.3% vs 4.0%, HR 1.35, IC95% 0.64-2.84).
Gli autori concludono affermando che la terapia breve di 6 settimane non é superiore alla terapia di sei mesi. In realtà lo studio non consente di formulare raccomandazioni generalmente valide sulla durata della triplice terapia che andrà personalizzata sulla base delle caratteristiche cliniche del paziente e della valutazione del suo rischio trombotico ed emorragico, in analogia a quanto accade per la doppia terapia.
Fonte:
Duration of Triple Therapy in Patients Requiring Oral Anticoagulation After Drug-Eluting Stent Implantation. Katrin A. Fiedler, MD∗; Michael Maeng, MD†; Julinda Mehilli, MD‡; Stefanie Schulz-Schüpke, MD∗; Robert A. Byrne et al.J Am Coll Cardiol. 2015;65(16):1619-1629
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Apr 28, 2020 1
Mar 30, 2020 Commenti disabilitati su Aspirina: vecchie e nuove applicazioni
Gen 28, 2020 Commenti disabilitati su Ticagrelor in combinazione con aspirina dimostra una significativa riduzione del tasso di ictus
Ott 17, 2019 1
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19