Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 30, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Fibrillazione atriale: tra ablazione con radiofrequenza e terapia con antiaritmici
Le Linee guida AIAC 2013 per la gestione e il trattamento della fibrillazione atriale, raccomandano che la tecnica di ablazione transcatetere a radiofrequenza (RFA, Radio frequency ablation) venga eseguita in pazienti selezionatie in centri che dispongono di un’ampia casistica.
Anche se molti studi supportano l’utilizzo della RFA come trattamento di prima linea in grado di ritardare e prevenire la progressione della malattia in pazienti selezionati con FA parossistica, a oggi questo trattamento è ancora oggetto di polemiche.
Purtroppo gli studi condotti fino ad ora sulla RFA sono stati eseguiti nel contesto di una terapia con farmaci antiaritmici (AAD) inizialmente fallita e il follow-up è stato solo di 12-14 mesi.
Gli autori dello studio Radio frequency ablation vs antiarrhythmic drugs as first-line treatment of symptomatic atrial fibrillation: a randomized trial hanno condotto una revisione sistematica e una meta-analisi dei dati disponibili in letteratura per avvalorare l’efficacia e la sicurezza della RFA e confrontare questa tecnica con l’utilizzo di AAD.
A questo proposito sono stati analizzati tre studi randomizzati controllati che valutavano RFA e AAD come trattamento di prima linea in 491 pazienti relativamente giovani con recidiva di FA sintomatica e nessuna importante comorbidità associata.
I pazienti sottoposti a RFA mostravano un tempo libero da recidiva significativamente maggiore rispetto ai pazienti sottoposti a terapia con AAD.
E’ noto che sia la RFA che la terapia medica con ADD comportano un rischio di gravi complicazioni e più volte sono state manifestate preoccupazioni circa la sicurezza di entrambi i trattamenti. Precedenti meta-analisi hanno mostrato che la RFA provoca complicazioni meno frequenti, ma allo stesso tempo più drammatiche e immediate rispetto alla terapia con AAD.
Nel gruppo di pazienti trattati con RFA, analizzati dallo studio, si erano verificate le seguenti complicazioni: morte (1 soggetto) e tamponamento cardiaco (7 soggetti).
Nel gruppo di pazienti trattati con AAD, l’effetto collaterale più frequente era stato la bradicardia sintomatica.
In conclusione la RFA sembra essere più efficace della terapia medica come trattamento di prima linea della FA parossistica nei pazienti giovani e in buona salute, ma tale procedura più causare complicazioni più gravi rispetto alla terapia medica.
Questi risultati supportano l’utilizzo della RFA come terapia di prima linea in pazienti selezionati, in grado di comprendere i benefici e i rischi della procedura.
Fonte:
Radio frequency ablation vs antiarrhythmic drugs as first-line treatment of symptomatic atrial fibrillation: a randomized trial. Antti Hakalahti, Fausto Biancari, Jens Cosedis Nielsen, MJ Pekka Raatikainen. Europace. 2015;17(3):370-378
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