Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 01, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi IA Ipertensione arteriosa, IA Prevenzione primaria, IA Prevenzione secondaria, Integrazione alimentare, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione, Novità Prevenzione Primaria, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su La vitamina D non è efficace per abbassare la pressione arteriosa
La prima meta-analisi sulla correlazione tra bassi livelli di vitamina D e aumento della pressione arteriosa (PA) è stata pubblicata 5 anni fa e ha suggerito che la vitamina D potrebbe avere un piccolo ma significativo effetto sulla riduzione della PA. Successivamente altre meta-analisi hanno evidenziato risultati contrastanti: anche se gli studi osservazionali hanno suggerito che la vitamina D potrebbe svolgere un ruolo nel controllo della PA, studi interventistici non sono riusciti a sostenere questa tesi.
Di recente è stata pubblicata una nuova meta-analisi intitolata Effect of Vitamin D Supplementation on Blood Pressure: A Systematic Review and Meta-analysis Incorporating Individual Patient Data attraverso la quale è stato valutato se una supplementazione di Vitamina D o di suoi analoghi riduce la PA.
Miles Witham e colleghi dell’Università di Dundee nel Regno Unito hanno condotto una revisione sistematica, attraverso la quale hanno analizzato tutta la letteratura sull’argomento pubblicata su Medline, CINAHL, EMBASE, Cochrane e Register of Controlled Trials tra il gennaio 1966 e il marzo 2014, senza limitazioni di lingua.
Inoltre è stata eseguita una ricerca su Google per trovare altri articoli non pubblicati su riviste scientifiche. Infine, sono stati contattati gli autori degli studi per ottenere dati sui singoli partecipanti. Sono stati analizzati età, sesso, uso di farmaci, i livelli di 25-idrossivitamina D, i valori si PA sistolica e diastolica e le variazioni della PA.
La meta-analisi ha considerato 46 studi (per un totale di 4.541 pazienti). I dati individuali dei pazienti sono stati ottenuti per 27 studi (3092 partecipanti).
I risultati dello studio suggeriscono che la supplementazione di vitamina D non ha alcun effetto sulla PA sistolica (effect size, 0.0 [95% intervallo di confidenza (IC), -0.8 a 0.8] mm Hg; P = .97; I2 = 21%) o sulla PA diastolica (dimensione dell’effetto, – 0.1 [95% IC, -0,6 a 0,5] mmHg; P = 0,84; I2 = 20%). Risultati simili sono stati evidenziati dall’analisi dei dati dei singoli pazienti per la PA sistolica (dimensione dell’effetto, -0.5 [95% IC, -1,3 a 0,4] mmHg; p = 0,27; I2 = 0%) e PA diastolica (dimensione effetto, 0.2 [95% IC , -0.3 a 0,7] mm Hg; P = .38; I2 = 0%). L’analisi dei sottogruppi non ha rivelato alcun elemento predittivo di base di una migliore risposta alla terapia.
La supplementazione di vitamina D è inefficace nel ridurre i valori di PA e pertanto non deve essere utilizzata per il controllo della PA.
Alla luce di questi dati è inutile la misurazione di routine dei livelli 25OHD nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa.
www.medicalnewstoday.com
Fonte:
Beveridge LA, Struthers AD, Khan F, Jorde R, et al. Effect of Vitamin D Supplementation on Blood Pressure: A Systematic Review and Meta-analysis Incorporating Individual Patient Data. JAMA Intern Med. 2015 Mar 16. doi: 10.1001/jamainternmed.2015.0237.
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