Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 01, 2015 Alice Monti Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Lo screening per l’infarto non serve nei pazienti a basso rischio
Fare lo screening della cardiopatia ischemica negli adulti con elettrocardiogramma (Ecg), Ecg da sforzo, ecocadiografia, ecostress o test che valutano la perfusione miocardica può aiutare a individuare soggetti a rischio di eventi ischemici cardiovascolari. L’utilizzo inappropriato dei test di screening, specialmente in pazienti a basso rischio, è sconsigliato dalle varie società scientifiche classificandolo come un mal utilizzo delle risorse a disposizione.
Lo screening della cardiopatia ischemica non migliora l’outcome dei pazienti, anzi, è associato al riscontro di falsi positivi che generano una cascata di procedure ed esami più o meno invasivi e costosi non necessari.
Il medico di medicina generale, come rivela lo studio Cardiac screening with electrocardiography, stress echocardiography, or myocardial perfusion imaging: advice for high-value care from the american college of physicians, deve tener ben presente che lo screening cardiologico è particolarmente inefficace nei pazienti considerati a basso rischio cardiovascolare. Per ridurre il numero di eventi ischemici l’approccio più efficace è quello di concentrarsi sul trattamento dei fattori di rischio modificabili (fumo, diabete mellito, dislipidemia, sovrappeso) e incoraggiare stili di vita salutari.
Fonte:
Cardiac screening with electrocardiography, stress echocardiography, or myocardial perfusion imaging: advice for high-value care from the american college of physicians. Chou R; High Value Care Task Force of the American College of Physicians.Ann Intern Med. 2015 Mar 17;162(6):438-47.
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