Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 08, 2015 Gaetano D'Ambrosio Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Nuove linee guida per gestione dell’ipertensione in paziente con coronaropatia
Un documento di consenso sul trattamento dell’ipertensione nel paziente con malattia coronarica è stato firmato tra le principali società cardiologiche americane: American Heart Association (AHA), American College of Cardiology (ACC), American Society of Hypertension (ASH).
La precedente versione era stata emanata nel 2007 per cui si é reso necessario un aggiornamento delle raccomandazioni che tenesse conto delle numerose evidenze scientifiche emerse negli ultimi anni.
La linea guida Treatment of hypertension in patients with coronary artery disease: a scientific statement from the American Heart Association, American College of Cardiology, and American Society of Hypertension si propone di dare indicazioni su quali farmaci prediligere e quali target di pressione sanguigna da raggiungere nei pazienti in prevenzione secondaria in quanto affetti da coronaropatia o da scompenso cardiaco.
Farmaci
Ace-inibitori e sartani, diuretici e beta bloccanti sono considerati farmaci di prima scelta nel paziente con angina stabile, sindrome coronarica acuta o scompenso.
Gli anti-aldosteronici sono considerati farmaci di prima scelta solo nello scompenso, da utilizzare come seconda scelta o in particolari condizioni nella cardiopatia ischemica. I calcio antagonisti possono essere utilizzati nella cardiopatia ischemica, non nello scompenso.
Target pressori
Per quanto riguarda i target terapeutici, la principale indicazione é quella di portare i pazienti con cardiopatia ischemica o con scompenso al di sotto di 140/90 mmHg. In soggetti selezionati potrebbe essere opportuno scendere sotto i 130/80 mmHg. In ogni caso, nei pazienti coronaropatici con evidenza di ischemia miocardica, il calo pressorio deve essere ottenuto gradualmente, con particolare cautela se la pressione diastolica scende al di sotto di 60 mmHg, soprattutto nei pazienti diabetici o di età superiore a 60 anni. Nei pazienti ultra-ottantenni é ragionevole non scendere al di sotto di 150/80 mmHg.
Fonte:
Treatment of hypertension in patients with coronary artery disease: a scientific statement from the American Heart Association, American College of Cardiology, and American Society of Hypertension. J Am Coll Cardiol. 2015;():. doi:10.1016/j.jacc.2015.02.038
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