Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 08, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi News, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Diversi studi hanno dimostrato che un consumo regolare e moderato di caffè si associa a una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari probabilmente legata alla minore incidenza di diabete mellito di tipo II (un importante fattore di rischio per aterosclerosi), osservata nei consumatori abituali di caffè.
Gli autori dello studio Coffee consumption and coronary artery calcium in young and middle-aged asymptomatic adults hanno valutato l’associazione tra consumo di caffè e presenza di calcificazioni coronariche (CAC): marcatore precoce di aterosclerosi coronarica.
A questo proposito sono stati arruolati 25.138 individui di ambo i sessi (età media 41 anni) senza malattia cardiovascolare clinicamente evidente. I partecipanti hanno compilato un questionario sulle abitudini alimentari; quindi sono stati sottoposti a cardio-TAC, per calcolare il punteggio di CAC (CAC score).
E’ stata infine effettuata un’analisi di regressione per valutare il rapporto tra CAC score e consumo di caffè. I risultati sono stati corretti per i potenziali fattori confondenti.
La prevalenza di CAC è risultata pari al 13,4% (n. = 3.364) nella coorte studiata, mentre il consumo medio di caffè è stato di 1,8 ± 1,5 tazze / giorno.
La presenza di CAC era massima tra gli scarsi consumatori di caffè (meno di una tazza al giorno) e nei grandi bevitori (oltre 5 tazze al giorno), mentre è risultata minima nei soggetti dediti a un consumo moderato di caffè definito dal consumo di caffè da 1 a 3 tazze al giorno (CAC score: 0,77 < 1 caffè/die; 0,66 tra 1 e 3 caffé/die; 0,59 da 3 a 5 caffè/die e 0,81 > 5 caffè/die).
Questo non è il primo studio che dimostra come il consumo di caffè sia associato in maniera inversa al rischio di malattie cardiovascolari. Naturalmente sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi dati e capire quali meccanismi stanno alla base degli effetti protettivi del caffè nei confronti delle coronaropatie.
Forse appare ancora prematuro pensare di iniziare a consigliare ai pazienti che non bevono caffè l’assunzione di questa bevanda. Nel frattempo potremmo limitarci a raccomandare ai forti bevitori di moderare il loro consumo di caffeina: anche i latini dicevano in medio stat virtus.
Fonte:
Coffee consumption and coronary artery calcium in young and middle-aged asymptomatic adults. Choi Y, Chang Y, Ryu S, Cho J, Rampal S, Zhang Y, Ahn J, Lima JA, Shin H, Guallar E.Heart. 2015 May 1;101(9):686-91
isaporidelcuore.blogspot.com
Nov 20, 2019 Commenti disabilitati su Punteggi CAC molto alti sono associati ad un aumento del CV e della mortalità generale
Set 15, 2018 Commenti disabilitati su Effetti della supplementazione con omega-3 nei pazienti diabetici
Apr 13, 2018 Commenti disabilitati su Caffè associato ad una minore incidenza di calcificazioni coronariche ma senza sigarette
Apr 13, 2018 Commenti disabilitati su Il consumo di caffè è associato ad una minore incidenza di calcificazioni coronariche
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan