Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 27, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Impiego improprio di aspirina in prevenzione primaria in circa il 12% degli americani
Un americano su 10 assume aspirina (ASA, acido acetilsalicilico) per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, ma siamo veramente sicuri che “il gioco valga davvero la candela”?
I benefici dell’assunzione dell’aspirina in prevenzione secondaria sono ormai ben noti, ma non vi sono certezze riguardo al suo utilizzo in prevenzione primaria e alcuni studi hanno addirittura dimostrato che in presenza di un basso rischio CV, il rischio emorragico legato all’utilizzo dell’ASA supera qualsiasi potenziale beneficio.
Infatti secondo le più recenti linee guida, l’uso di ASA è giustificato solo nei soggetti con un rischio CV elevato, negli altri pazienti la somministrazione di ASA appare ingiustificata.
L’obiettivo dello studio Frequency and practice-level variation in inappropriate aspirin use for the primary prevention of cardiovascular disease: insights from the National Cardiovascular Disease Registry’s Practice Innovation and Clinical Excellence registry è stato quello di esaminare frequenza e variazioni nella pratica clinica dell’utilizzo inappropriato dell’ASA in prevenzione primaria in un grande Registro degli Stati Uniti. A questo proposito sono stati analizzati 68.808 pazienti trattati con ASA in prevenzione primaria inseriti nel Registro PINNACLE (National Cardiovascular Disease Registry Practice Innovation and Clinical Excellence).
La frequenza di utilizzo inappropriato dell’ASA, calcolata attraverso modelli di regressione gerarchica, è risultata pari all’11,6% (7.972 su 68.808 pazienti) in tutta la coorte.
È emersa una significativa variabilità nella pratica clinica rispetto all’utilizzo inappropriato dell’ASA (range da 0 a 71,8%; in media 10,1%; range interquartile 6,4%). Le donne e i soggetti più giovani avevano una maggiore propensione ad assumere aspirina in modo improprio. vUna buona notizia è che dal 2008 al 2013 il tasso di uso improprio dell’ASA si è ridotto, passando dal 14.5% al 9.1%.
In ogni caso la prevenzione primaria dovrebbe basarsi innanzitutto sulla correzione dei fattori di rischio “modificabili” principali: sul controllo del diabete, dell’ipercolesterolemia, dell’ipertensione arteriosa e sull’eliminazione del fumo.
L’uso di farmaci ipocolesterolemizzanti, antipertnsivi e anti-diabetici dovrebbe essere il cardine della prevenzione primaria, mentre l’utilizzo dell’ASA andrebbe riservata a casi selezionati sulla base di una valutazione accurata del rischio CV tenendo presente che nei pazienti che mostrano un ridotto rischio di malattia CV a 10 anni, il rischio di sviluppare emorragie gastrointestinali e ictus emorragico associati con l’utilizzo dell’ASA supera qualunque potenziale beneficio.
Fonte:
Frequency and practice-level variation in inappropriate aspirin use for the primary prevention of cardiovascular disease: insights from the National Cardiovascular Disease Registry’s Practice Innovation and Clinical Excellence registry.Hira RS, Kennedy K, Nambi V, Jneid H, Alam M, Basra SS, Ho PM, Deswal A, Ballantyne CM, Petersen LA, Virani SS. J Am Coll Cardiol. 2015 Jan 20;65(2):111-21.
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