Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 11, 2015 Redazione Casi clinici, Farmaci, Farmaci Ipertensione, Ipertensione arteriosa (CC) 3
Pongo un quesito che riguarda un grosso problema che mi si è presentato.
Donna di 48 anni, ipertesa al III stadio diagnosticata nel 2005 con valori pressori intorno a 200 con rilevazioni anche di 231/134, regolarizzata nel 2008 con Acesistem + Zanedip (pao 140/90).La paziente non si presenta regolarmente alle verifiche necessarie.
Dal maggio 2010 sospende Zanedip e nel marzo 2011 la pao è 155/95 per cui inserisco in terapia lo Zantipres sperando che lo zofenopril in sostituzione dell’enalapril possa essere maggiormente efficace superando le resistenze della paziente al trattamento con calcio antagonisti e diuretici, ma la pressione misurata nell’ottobre del 2011 torna a 201/120.
Malgrado richiami la paziente alla necessità di un controllo della pressione come era già stato raggiunto la paziente non raccoglie i suggerimenti e continua a richiedere la prescrizione dello Zantipres. Quando finalmente riesco a far comprendere l’importanza del cambio terapia prescrivendo l’associazione precostituita Reaptan nell’ottobre del 2014, subito dopo la paziente torna a richiedermi la prescrizione dello Zantipres.
Nell’aprile 2015 finalmente dopo aver riscontrato ancora un valore altissimo (231/134, f.c. 94/min) riesco a far breccia e la convinco ad eseguire accertamenti che prima aveva sempre respinto e ad assumere una quadruplice associazione priva di calcio antagonista vero : Perindopril+Indapamide e Nebivololo+Idroclorotiazide, ma dopo alcuni giorni vengo a sapere che la paziente è deceduta per, mi riferiscono, emorragia cerebrale.
Naturalmente il mio sconforto è assoluto soprattutto perchè avendo fatto del trattamento dell’ipertensione arteriosa una priorità assoluta ero riuscito a non avere più da numerosi anni episodi di ictus cerebri tra i miei assistiti. Se non avessi conosciuto a fondo la paziente l’avrei inviata al pronto soccorso, ma sapendo che sarebbe stata un’evenienza episodica e che avrebbe continuato a non essere aderente alle mie indicazioni e soprattutto che ormai da anni si sottolinea l’importanza di non aggredire le crisi ipertensive con abbassamenti repentini della pressione arteriosa data la possibilità di indurre ipoafflusso cerebrale e coronarico, ho preferito introdurre una terapia accordandomi di monitorare l’andamento dei valori pressori nei giorni successivi oltre al controllo prossimo venturo dei risultati dei numerosi accertamenti prescritti. Purtroppo tutto ciò non è servito.
Vorrei un vostro commento.
Grazie.
Dott. Francesco Abbonato
Nota: Aceistem (enalapril + idroclorotiazide); Zanedip (lercanidipina); Zanipres (zofenopril), Reaptan (perindopril + amlodipina),
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