Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 04, 2015 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su L’allopurinolo non migliora lo scompenso cardiaco. EXACT-HF Study
Risultati non conformi alle aspettative nello studio sull’impiego di allopurinolo in pazienti con scompenso cardiaco Effects of Xanthine Oxidase Inhibition in Hyperuricemic Heart Failure Patients: The EXACT-HF Study . Il trial multicentrico, randomizzato, controllato con placebo in doppio cieco è stato condotto per verificare se la somministrazione di 600 mg/die di allopurinolo fosse in grado di migliorare lo stato funzionale dei pazienti con scompenso cardiaco.
Lo studio si fonda sull’osservazione che, nei pazienti con scompenso, é documentabile un livello elevato di stress ossidativo e che la xantino-ossidasi, enzima inibito dall’allopurinolo, é un’importante fonte di radicali liberi. Vi sono, inoltre, dati osservazionali che correlano elevati livelli di uricemia con la ridotta tolleranza allo sforzo e la mortalità nei pazienti con scompenso.
Nel lavoro sono stati arruolati 253 pazienti con scompenso cardiaco sintomatico, frazione di eiezione del ventricolo sinistro ≤ 40% ed uricemia ≥ 9.5 mg/dl. I pazienti sono stati assegnati, mediante randomizzazione 1:1, al trattamento con allopurinolo (dose iniziale 300 mg/die per una settimana quindi 600 mg/die) o placebo, in aggiunta all’abituale terapia dello scompenso, per 24 settimane.
L’end-point primario comprendeva il decesso , l’ospedalizzazione, la necessità di incrementare la terapia dello scompenso, l’autovalutazione del paziente sul proprio stato funzionale.
A fronte di una significativa riduzione dell’uricemia, non sono state riscontrate differenze significative nell’outcome primario e in tutti gli indici funzionali valutati.
I pazienti trattati con allopurinolo hanno presentato una incidenza significativamente più elevata (10% vs 2%) di rash cutanei.
Anche se le premesse fisiopatologiche e i risultati degli studi osservazionali suggeriscono un ruolo importante dell’iperuricemia come fattore di rischio cardiovascolare, questo studio di intervento non dimostra un miglioramento dello stato funzionale e la prognosi dei pazienti con scompenso mediante la somministrazione di allopurinolo, anche a dosaggi relativamente elevati. Allo stato attuale, quindi, non vi sono i presupposti per un trattamento sistematico dell’iperuricemia asintomatica nei pazienti con scompenso cardiaco, considerando anche che spesso si tratta di pazienti politrattati e che l’allopurinolo a dosaggi elevati non é esente da effetti collaterali.
Fonte:
Effects of Xanthine Oxidase Inhibition in Hyperuricemic Heart Failure Patients: The EXACT-HF Study.Michael M.Givertz; Kevin J.Anstrom; Margaret M. Redfield; Anita Deswal; Haissam Haddad; Javed Butler et. al.CIRCULATIONAHA.114.014536 Published online before print April 14, 2015
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