Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 29, 2015 Redazione IA Cardiopatia ischemica, IA Ictus TIA, IA Prevenzione primaria, Integrazione alimentare, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria 3
L’associazione tra assunzione di cioccolato e rischio eventi cardiovascolari è stata al centro dello studio prospettico Habitual chocolate consumption and risk of cardiovascular disease among healthy men and women. Gli autori, per riuscire nell’intento, hanno utilizzato la coorte dello Studio prospettico europeo sul cancro (EPIC-Norfolk) che, tra il 1993 e il 1997, ha arruolato 20.951 soggetti. Al campione è stato somministrato un questionario alimentare per valutare l’assunzione abituale di cioccolato, mentre gli end-point cardiovascolari sono stati valutati fino a marzo 2008 con un follow-up medio di 11,3 ± 2,8 anni.
La percentuale di soggetti che hanno manifestato malattia coronarica (CHD, coronary heart disease) nel quintile più alto e quello più basso di consumo di cioccolato è stata rispettivamente del 9,7% e del 13,8% mentre l’incidenza di ictus è stata del 3,1% e del 5,4%.
Il rischio relativo, espresso come Hazard Ratio (HR), per i consumatori nel quintile superiore, rispetto ai non consumatori, é risultato rispettivamente 0.88 (95% CI 0,77-1,01), 0,77 (95% CI 0,62-0,97) e 0,86 (95% CI,76-0,97) per CHD, ictus e malattie cardiovascolari.
E’ stata inoltre effettuata una revisione sistematica della letteratura, su nove studi e 157.809 soggetti, che ha confermato un minor rischio di CHD, ictus, eventi cardiovascolari e mortalità cardiovascolare nei soggetti che consumano una maggiore quantità di cioccolato.
Sulla base di questi risultati non sembra esserci alcun motivo per sconsigliare l’assunzione di cioccolato nei soggetti sani, anzi un consumo regolare di questa sostanza sembra essere addirittura protettivo nei confronti dell’insorgenza di eventi cardiovascolari.
Fonte:
Habitual chocolate consumption and risk of cardiovascular disease among healthy men and women. Kwok C, Boekholdt SM, Lentjes MA, Loke YK, Luben RN, Yeong JK, Wareham NJ, Myint PK, Khaw KT.Heart. 2015 Jun 15. pii: heartjnl-2014-307050. doi: 10.1136/heartjnl-2014-307050. [Epub ahead of print].
Gen 19, 2020 Commenti disabilitati su Linee guida per la gestione precoce dei pazienti con ictus ischemico acuto: aggiornamento del 2019
Gen 18, 2020 0
Giu 05, 2019 Commenti disabilitati su Studio RE-SPECT ESUS. I risultati dello studio che confronta dabigatran con Acido Acetilsalicilico (ASA) nei pazienti con ictus embolico
Feb 27, 2019 0
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19
Parliamo certamente di un cioccolato fondente ma quale è il concentrato in x 100 consigliabile…Poichè puro è immangiabile quale la migliore associazione con ingredienti o correttore di sapori o altro?
La maggior parte degli studi sull’effetto cardioprotettivo del cioccolato sono studi osservazionali nei quali non si é potuto valutare selettivamente l’efficacia di particolari formulazioni. Nella discussione dello studio “Habitual chocolate consumption and risk of cardiovascular disease among healthy men and women” si legge: “E’ stato suggerito che il cioccolato fondente possa avere un effetto benefico maggiore del cioccolato al latte. Il cioccolato al latte é stato consumato più frequentemente in questa coorte, tuttavia abbiamo ugualmente osservato una riduzione del rischio cardiovascolare. Questo potrebbe indicare che non solo i flavonoidi ma anche altri composti – probabilmente costituenti del latte quali il calcio e gli acidi grassi – potrebbero spiegare l’associazione osservata.
i nutrizionisti indicano fondente non < 80%