Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 19, 2015 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Dislipidemie, Farmaci Prevenzione primaria, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Colesterolo. Con linee guida ACC/AHA uso di statine più efficiente
Nel 2013 le associazioni cardiologiche americane (ACC/AHA) hanno redatto nuove line guida per il trattamento della ipercolesterolemia che hanno modificato radicalmente la gestione della prevenzione cardiovascolare primaria.
Nel nuovo documento, l’approccio basato su soglie di trattamento e target terapeutici modulati in funzione del profilo di rischio determinato con l’algoritmo di Framingham (linee guida ATP III, 2004) é stato sostituito da quattro categorie di pazienti considerati ad alto rischio:
1) soggetti con malattia aterosclerotica accertata;
2) soggetti con livelli di LDL ≥ 190 mg/dL;
3) diabete diagnosticato tra 40 e 75 anni e LDL comprese tra 70 e 189 mg/dL senza evidenza clinica di malattia cardiovascolare aterosclerotica;
4) soggetti esenti da malattia aterosclerotica e da diabete con LDL comprese tra 70 e 189 mg/dL e rischio di malattia cardiovascolare a 10 anni ≥ 7.5%.
Gli autori dello studio Guideline-Based Statin Eligibility, Coronary Artery Calcification, and Cardiovascular Events hanno voluto verificare se questo nuovo approccio é in grado di rendere più efficiente l’utilizzo delle statine individuando un maggior numero di pazienti ad alto rischio di eventi che potrebbero beneficiare del trattamento.
Per fare ciò é stata studiata una particolare coorte del progetto di Framingham costituita da 2.435 soggetti di età ≥ 35 anni se uomini e ≥ 40 anni se donne, esenti da malattia cardiovascolare aterosclerotica clinicamente manifesta e non in trattamento con farmaci ipolipemizzanti che, nel periodo tra il 2002 e il 2005 erano stati sottoposti a valutazione radiologica delle calcificazioni coronariche.
I pazienti sono stati classificati come eleggibili o non eleggibili alla terapia con statine utilizzando le nuove (ACC/AHA 2013) e le vecchie (ATPIII 2004) linee guida e sono stati seguiti con un follow-up mediano di 9.4 anni registrando tutti gli eventi cardiovascolari e incidenti cerebrovascolari.
I risultati sono riassunti nella tabella seguente:
I criteri ACC/AHA hanno consentito di individuare un maggior numero di pazienti a rischio cardiovascolare rispetto ai criteri ATPII (941 vs 348) caratterizzati da un profilo di rischio ugualmente elevato (incidenza di eventi 6.3% vs 6.9%). Inoltre, i pazienti considerati non eleggibili con i criteri ACC/AHA si sono rivelati caratterizzati da un profilo di rischio decisamente più basso di quelli considerati non eleggibili con i criteri ATPII (incidenza di eventi 1.0% vs 2.4%).
La maggiore efficienza dei criteri ACC/AHA rispetto ai criteri ATPIII si dimostra anche nel sottogruppo delle donne ed in quello dei soggetti con rischio cardiovascolare intermedio.
I criteri ACC/AHA si sono rivelati anche in grado di identificare un maggior numero di pazienti con calcificazioni coronariche, un marker molto importante di rischio cardiovascolare.
Gli autori concludono affermando che le nuove linee guida ACC/AHA sono caratterizzate da maggiore accuratezza ed efficienza nell’identificare i pazienti a rischio cardiovascolare elevato o con aterosclerosi subclinica.
In Italia la gestione farmacologica dell’ipercolesterolemia é governata dalla nota AIFA N° 13 la quale fa riferimento principalmente alle linee guida della società europea di cardiologia (ESC). L’approccio proposto dalla nota 13 si basa sia sulla valutazione del rischio correlata a specifici target e soglie di trattamento, sia a particolari categorie di pazienti. Rispetto alle versioni precedenti determina di fatto un notevole allargamento della popolazione eleggibile alla terapia con statine, analogamente a quanto accaduto con le linee guida americane.
Fonte
Guideline-Based Statin Eligibility, Coronary Artery Calcification, and Cardiovascular Events.JAMA. 2015 Jul 14;314(2):134-41. doi: 10.1001/jama.2015.7515.
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