Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 28, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Dopo bypass coronarico, ivabradina migliora capacità funzionale e la funzione sistolica
Ivabradina è un farmaco bradicardizzante che viene utilizzato nei pazienti con scompenso cardiaco in fase di stabilità e frazione di eiezione (FE) ridotta dopo terapia tradizionale nel caso in cui la frequenza cardiaca sia > 75 b/m.
Recentemente lo studio SIGNIFY ha escluso l’utilizzo in prima linea dell’ivabradina nei pazienti con angina stabile che non siano anche affetti da scompenso cardiaco .
Attraverso lo studio prospettico randomizzato The Role of Ivabradine in Cardiac Rehabilitation in Patients With Recent Coronary Artery Bypass Graft è stato ipotizzato un possibile ruolo dell’ivabradina in riabilitazione cardiaca dopo impianto di bypass coronarico (CABG, Coronary Artery Bypass Graft).
I pazienti idonei ammessi alla riabilitazione cardiaca dopo bypass coronarico recente sono stati randomizzati a ivabradina 5 mg due volte al giorno + terapia medica standard compresi bisoprololo 1,25 mg una volta al giorno (gruppo I-BB, n = 38) o terapia medica standard, tra cui bisoprololo 2,5-3,75 mg una volta al giorno (gruppo BB, n = 43).
I pazienti sono stati valutati al momento del ricovero, alla dimissione, e a 3 mesi.
Dallo studio è emerso che la riabilitazione cardiaca migliora la capacità funzionale (misurata attraverso il test dei 6 minuti di cammino: 6MWT ) in entrambi i gruppi.
Nel gruppo BB le distanze percorse al 6MWT al momento del ricovero, dimissione, e a 3 mesi erano pari rispettivamente a 215 ± 53, 314 ± 32, e 347 ± 42 m.
Nel gruppo I-BB le distanze percorse al 6MWT erano 180 ± 91, 311 ± 58, e 370 ± 55 m.
La funzione diastolica è migliorata nei pazienti del gruppo I-BB, infatti si è riscontrato un aumento dal 24% al momento del ricovero al 50% alla dimissione e il 79% e 3 mesi.
Nei pazienti BB, la funzione diastolica si è ridotta dal 23% al 19% e 16% rispettivamente.
La FE del ventricolo sinistro è migliorata nei pazienti I-BB, dal 57% ± 3% al momento del ricovero al 62% ± 4% alla dimissione e al 66% ± 3% a 3 mesi, mentre nei pazienti BB è rimasta invariata (57% ± 3%, 59% ± 4%, e 59% ± 3%).
L’aggiunta di ivabradina a basse dosi al bisoprololo, durante la riabilitazione cardiaca in pazienti con CABG, migliora la capacità funzionale; favorisce un maggiore recupero della funzione sistolica e una riduzione della disfunzione diastolica. Ciò rappresenta un’ottima opportunità visto che già in passato è stato dimostrato che sia la frazione d’eiezione ≥ 50% che 6MWT sono indicatori indipendenti protettivi di mortalità nei pazienti sottoposti a bypass coronarico .
Fonte:
The Role of Ivabradine in Cardiac Rehabilitation in Patients With Recent Coronary Artery Bypass Graft.J Cardiovasc Pharmacol Ther. 2015 Apr 29. pii: 1074248415575963. [Epub ahead of print]
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