Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 16, 2015 Alice Monti Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Farmaci Ictus -Tia, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Ictus Tia Commenti disabilitati su Fibrillazione: il placebo è meglio del bridging con eparina
E’ ancora controversa la necessità di somministrare al paziente con fibrillazione atriale (FA) una terapia anticoagulante bridging quando viene programmato un intervento o una procedura invasiva.
Gli autori di un recente studio hanno voluto verificare l’ipotesi che, evitando il bridging con eparina a basso peso molecolare (EBPM), non si espone il paziente a un maggior rischio tromboembolico peri-operatorio e si riduce il rischio di eventi emorragici maggiori.
Nello studio randomizzato, in doppio cieco, i pazienti sono stati trattati random con placebo o EBPM (100UI di deltaparina/kg), entrambi somministrati sottocute 2 volte al dì, da 3 giorni prima della procedura fino a 24 ore prima dell’intervento, poi per i 5-10 giorni successivi.
Il warfarin è stato sospeso 5 giorni prima e ripreso 24 ore dopo la procedura. Il follow up dei pazienti è durato 30 giorni dopo la procedura.
Gli outcomes primari erano: tromboembolismo arterioso (ictus/stroke, embolia sistemica, TIA) e sanguinamenti maggiori.
In totale i pazienti arruolati sono stati 1.884: in 950 non è stata somministratala terapia bridging, mentre in 934 è stata somministrata EBPM (deltaparina).
L’incidenza di tromboembolismo arterioso é stata dello 0.4% nei pazienti sottoposti a bridge therapy e dello 0.3% nei pazienti trattati con placebo (P=0.01 per la non inferiorità). L’incidenza di sanguinamento maggiore è stata dell’1.3% nei non bridge e del 3.2% nei bridge (RR, 0.41; 95% CI, 0.20 – 0.78; P=0.005)
In conclusione la bridge therapy con deltaparina (EBPM) nei pazienti con fibrillazione (FA) che devono essere sottoposti a procedure invasive o interventi in elezione non si è rivelata più efficace del placebo nel prevenire eventi tromboembolici, mentre ha esposto i pazienti a un maggior rischio di sanguinamento.
Fonte: Perioperative Bridging Anticoagulation in Patients with Atrial Fibrillation.James D. Douketis, M.D., Alex C. Spyropoulos, M.D., Scott Kaatz, D.O. et al. for the BRIDGE Investigators.June 22, 2015DOI: 10.1056/NEJMoa1501035
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