Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 10, 2015 Chiara Civitelli Cardiologia di genere, Cardiologia di genere Novità, News, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage 1
Al di sotto dei 65 anni è stato dimostrato che le donne colpite da infarto acuto del miocardio (IMA) presentano un rischio di mortalità 2-3 volte maggiore rispetto ai coetanei maschi.
Gli autori dello studio Sex Differences in the Rate, Timing and Principal Diagnoses of 30-Day Readmissions in Younger Patients with Acute Myocardial Infarction hanno voluto indagare se la popolazione femminile presenti anche un maggior rischio di nuovo ricovero a 30 giorni dall’evento acuto.
La popolazione esaminata includeva 42.518 pazienti (età 18-64 anni; 26,4% genere femminile) con diagnosi di IMA. Di questi, 4.775 (11,2%) hanno avuto almeno un ricovero successivo al primo, con un tasso di ricovero per qualsiasi causa a 30 giorni dall’infarto significativamente maggiore per le donne (15,5% vs. 9,7%; p<0,0001; HR 1,22; IC 95% 1,15-1,30).
La popolazione femminile mostrava più frequentemente ricovero per cause non cardiache (44,4% vs. 40,6%; p=0,01). In entrambe i sessi, infine, il rischio di nuovo ricovero è risultato più elevato nei 2-4 giorni dopo la prima dimissione.
Questo studio mostra differenze tra la popolazione femminile e maschile che, nel mondo cardiocircolatorio e medico, stanno emergendo sempre più frequentemente andando a configurare la cosiddetta medicina di genere.
Fonte
Sex Differences in the Rate, Timing and Principal Diagnoses of 30-Day Readmissions in Younger Patients with Acute Myocardial Infarction .Dreyer RP, Ranasinghe I, Wang Y, Dharmarajan K, Murugiah K, Nuti SV, Hsieh AF, Spertus JA, Krumholz HM Circulation. 2015 Jun 17
Ott 03, 2018 Commenti disabilitati su La dieta mediterranea riduce il rischio di ictus nelle donne
Ago 30, 2018 Commenti disabilitati su Infarto. Risultati clinici migliori se le donne sono curate da medici dello stesso genere
Giu 04, 2018 Commenti disabilitati su American Heart Association. Identificazione del rischio delle malattie cardiovascolari nelle donne, attraverso la collaborazione con ostetrici e ginecologi (ACOG)
Mar 06, 2018 Commenti disabilitati su Presentazione e percezione dei sintomi di IMA nei giovani: quali differenze di genere?
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
tuttavia , come ginecologa , sono convinta sempre di più che una donna sana , non ipertesa , non cardiopatica, all’età della menopausa , può migliorare il suo profilo cV con terapia ormonale sostitutiva, specie se ha grossa sintomatologia di flushing