Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 22, 2015 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Dislipidemie, Farmaci Prevenzione primaria, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Statine al 48% degli adulti (linee guida ACC/AHA 2013 e Aifa): utili e costo efficaci
Spostare verso il basso la soglia di rischio cardiovascolare in corrispondenza della quale iniziare il trattamento con statine, strategia perseguita anche dalle linee guida dell’American College of Cardiology, dall’American Heart Association (ACC/AHA 2013) e dalle ultime versioni della nota 13 Aifa, si rivela utile ed anche costo-efficace.
Le linee guida sulla terapia con statine recentemente promosse dalle società scientifiche americane (ACC/AHA 2013) hanno modificato l’approccio alla prevenzione cardiovascolare primaria ed hanno significativamente allargato la platea di soggetti eleggibili alla terapia con statine e la scelta si è rivelata efficiente.
Il nuovo modello prevede 4 categorie di pazienti da trattare:
1) soggetti con malattia aterosclerotica accertata;
2) soggetti con livelli di LDL ≥ 190 mg/dL;
3) diabete diagnosticato tra 40 e 75 anni e LDL comprese tra 70 e 189 mg/dL senza evidenza clinica di malattia cardiovascolare aterosclerotica;
4) soggetti esenti da malattia aterosclerotica e da diabete con LDL comprese tra 70 e 189 mg/dL e rischio di malattia cardiovascolare a 10 anni ≥ 7.5%.
Le prime 3 categorie sono molto ben definite e il loro elevato profilo di rischio cardiovascolare é difficilmente contestabile. L’ultima categoria, invece, si fonda su una soglia di rischio cardiovascolare, necessariamente arbitraria. Alzare questa soglia significa concentrare la prevenzione farmacologica con statine su di un numero più piccolo di soggetti a rischio più elevato. Abbassare la soglia, all’opposto, allarga la prevenzione ad una platea molto più ampia di soggetti con un profilo di rischio più basso.
Qual é la soluzione ideale? Quale quella che presenta il miglior rapporto costo efficacia?
Questa è la domanda alla quale hanno provato a dare una risposta gli autori dello studio Cost-effectiveness of 10-Year Risk Thresholds for Initiation of Statin Therapy for Primary Prevention of Cardiovascular Disease pubblicato sullo stesso numero di JAMA sul quale é apparto l’articolo sulla efficienza delle linee guida ACC/AHA 2013.
Gli autori hanno realizzato una simulazione nella quale una popolazione ipotetica, rappresentativa della popolazione statunitense di età compresa tra 40 e 75 anni, viene sottoposta a terapia con statine e va incontro a eventi cardiovascolari o al decesso sulla base delle caratteristiche note della storia naturale della malattia cardiovascolare aterosclerotica e della farmacologia delle statine. Utilizzando questo strumento gli autori hanno stimato il costo incrementale per anno di vita guadagnato, aggiustato per la qualità della vita (QALY), in funzione di varie soglie di intervento, superiori od inferiori al 7,5% previsto dalle linee guida ACC/AHA 2013.
E’ così risultato che la soglia del 7.5%, da molti considerata troppo bassa, induce a trattare con statine il 48% della popolazione adulta ma, nonostante ciò, ha un profilo costo-efficacia accettabile. Inoltre, utilizzando un limite di costo-efficacia di 100 mila dollari/QUALY, risulterebbero ottimali soglie di intervento ancora più più basse (3.0-4.0%).
Questo lavoro si aggiunge all’abbondante letteratura scientifica che ha ormai decretato il ruolo imprescindibile delle statine nella prevenzione cardiovascolare primaria. Come aveva già previsto Geoffrey Rose nel 1981 , é nei pazienti a rischio intermedio che avviene il maggior numero di eventi cardiovascolari, essendo questa popolazione molto più numerosa di quella dei pazienti ad altro rischio. Spostare verso il basso la soglia di rischio cardiovascolare in corrispondenza della quale iniziare il trattamento con statine, strategia perseguita anche dalle ultime versioni della nota 13 dell’Aifa, si rivela quindi utile ed anche costo-efficace.
Fonte:
Cost-effectiveness of 10-Year Risk Thresholds for Initiation of Statin Therapy for Primary Prevention of Cardiovascular Disease.JAMA. 2015 Jul 14;314(2):142-50. doi: 10.1001/jama.2015.6822.
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