Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 08, 2015 Alice Monti Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Obesità e fibrillazione atriale: migliorare la capacità cardiorespiratoria previene le ricorrenze
Nelle persone obese è noto il collegamento alla fibrillazione atriale ed è risaputo come un aumento della capacità cardiorespiratoria sia protettivo nei confronti dell’insorgenza di fibrillazione (FA)in questi soggetti. Un recente studio si è riproposto di valutare l’impatto della capacità cardiorespiratoria sulle ricorrenze di FA.
Sono stati valutati 1.415 pazienti con fibrillazione: a 825 con indice di massa corporea, BMI≥27kg/m2 è stato proposto un piano di esercizio personalizzato e un programma di controllo dei fattori di rischio. In totale sono stati inclusi nello studio 308 pazienti ai quali è stato fatto eseguire uno stress test per determinare i METs (unità di equivalente metabolico che viene utilizzato per stimare il costo metabolico di una attività fisica). Per individuare il una dose-risposta, la capacità cardiorespiratoria di ogni paziente è stata classificata in bassa (<85%), adeguata (86-10%), elevata (100%). Il guadagno di capacità respiratoria è stato accertato al follow up finale (≥2 METs versus <2 METs). Per il monitoraggio del ritmo è stato utilizzato un holter di 7 giorni e un questionario.
La sopravvivenza libera da aritmia, con e senza strategie di controllo del ritmo, in questi soggetti obesi, si è rivelata costantemente maggiore in pazienti con capacità cardiorespiratoria elevata rispetto a quelli con capacità adeguata o bassa (p<0.001 per entrambi). Il peso della fibrillazione e la severità dei sintomi a essa associati si sono drasticamente ridotti nel gruppo di pazienti con guadagno di capacità respiratoria di ≥2 METs rispetto all’altro gruppo (p<0.001 per entrambe).
Da un’analisi multivariata è emerso che il livello di capacità cardiorespiratoria di base, il guadagno di capacità e la perdita di peso sono tre fattori predittivi indipendenti di outcome.
Gli autori concludono che, non solo la capacità cardiorespiratoria è predittiva delle ricorrenze di fibrillazione in pazienti obesi ma un miglioramento della capacità cardiorespiratoria incrementa gli effetti della perdita di peso.
Fonte
Impact of CARDIOrespiratory FITness on Arrhythmia Recurrence in Obese Individuals with Atrial Fibrillation: The CARDIO-FIT Study
Rajeev K. Pathak, MBBS1; Adrian Elliott, PhD1; Melissa E. Middeldorp1; Megan Meredith1; Abhinav B. Mehta, M Act St2; Rajiv Mahajan, MD, PhD1; Jeroen M.L. Hendriks, PhD1; Darragh Twomey, MBBS1; Jonathan M. Kalman, MBBS, PhD3; Walter P. Abhayaratna, MBBS, PhD4; Dennis H. Lau, MBBS, PhD1; Prashanthan Sanders, MBBS, PhD.J Am Coll Cardiol. 2015;():. doi:10.1016/j.jacc.2015.06.488
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