Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 20, 2015 Chiara Civitelli News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Scompenso cardiaco 2
Gli autori di questo studio hanno cerato di individuare se ci sono degli stili di vita che riducono il rischio di sviluppare lo scompenso cardiaco. Lo studio di coorte prospettico Contribution of Major Lifestyle Risk Factors for Incident Heart Failure in Older Adults ha coinvolto 4.490 soggetti con un incidenza di 1.380 casi di scompenso cardiaco (SC) verificatisi in un periodo di 21,5 anni.
I fattori valutati includevano 4 tipologie di dieta, 4 parametri legati all’attività fisica (intensità di esercizio, velocità del cammino, energia spesa nelle attività del tempo libero e distanza percorsa camminando), il consumo di alcol, il fumo e l’obesità.
Dai risultati è emerso che una maggior velocità del cammino e un maggior dispendio energetico nelle attività del tempo libero sono associate a una riduzione del rischio di scompenso rispettivamente del 26% (velocità >3 mph vs. <2 mph; HR 0,74; IC 95% 0,63- 0,86) e del 22% (dispendio energetico ≥845 kcal/settimana vs. <845 kcal/settimana; HR 0,78; IC 95% 0,69- 0,87).
Anche un modesto consumo di alcol, un indice di massa corporea BMI < 30 kg/m2 e il non fumare sono risultati indipendentemente associati a un minor rischio di sviluppare scompenso.
Nessuno schema alimentare è risultato associato allo sviluppo dell’insufficienza cardiaca. I soggetti con più di 4 fattori positivi hanno un rischio di sviluppare scompenso ridotto del 45% (HR 0,55; IC 95% 0,42-0,74).
Sembra quindi che alcuni fattori abbiano un maggior peso nella prevenzione dello scompenso cardiaco; questo può servire al Medico nell’ambito della prevenzione primaria per sapere su quali aspetti puntare maggiormente, tenendo conto della compliance, non sempre ottimale, del singolo paziente.
Fonte:
Contribution of Major Lifestyle Risk Factors for Incident Heart Failure in Older Adults. Del Gobbo LC; Kalantarian S; Imamura F; Lemaitre R; Siscovick DS; Psaty BM; Mozaffarian D JCHF. 2015;3(7):520-528. doi:10.1016/j.jchf.2015.02.009
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Non sarebbe meglio precisare che il consumo di alcol deve essere nullo o quantomeno minimo? Come esposto sembrerebbe che un modesto consumo di alcol sia un fattore preventivo.
Grazie.
E invece é proprio così. Nel testo del lavoro, peraltro scaricabile integralmente, gli autori affermano che “lifestyle factors, including moderate alcohol use, … were each independently associated with a lower risk of incidente HF”. Il meccanismo potrebbe essere quello di un miglioramento della funzione endoteliale e di un incremento della increzione di peptide netriuretico atriale. Poiché é noto che, al contrario, grandi quantità di alcool sono cardiotossiche e possono causare una vera e propria cardiopmiopatia alcolica, gli autori sottolineano che, in assenza di ampi studi randomizzati e controllati, non é opportuno raccomandare ai pazienti di assumere modeste quantità di alcool allo scopo di prevenire lo scompenso mentre é ragionevole non controindicarne l’assunzione in chi ne fa già uso