Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 20, 2015 Redazione Cardiologia di genere Novità, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco 0
Impiantato per la prima volta al mondo, in Italia il primo cuore artificiale totale CardioWest da 50 cc, più piccolo rispetto al precedente (70cc) e adatto a giovani e donne, che hanno cassa toracica più piccola. Il trapianto straordinario è stato eseguito a Padova in un giovane già precedentemente trapiantato.
Il delicato intervento, durato 11 ore è stato realizzato in questi giorni da Gino Gerosa, direttore della Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova con Cosimo Guglielmi e Vincenzo Tarzia, coadiuvato dall’equipe di anestesisti ed infermieri di sala operatoria.
La storia
Il ragazzo, un italiano di 26 anni, affetto da grave insufficienza cardiaca terminale era stato sottoposto a trapianto cardiaco all’età di 15 anni. Godeva di buona salute e svolgeva una vita normale dedicandosi attivamente allo studio ed allo sport. La scorsa estate il dramma: gli è stato diagnosticato un linfoma.
Nei pazienti cardiotrapiantati, può presentarsi questa neoplasia quale conseguenza della terapia con farmaci immunosoppressori assunti per prevenire il rigetto d’organo. L’incidenza della possibile complicanza neoplastica aumenta con il passare del tempo dal trapianto. A 10 anni dal trapianto, il linfoma è pari al 2%.
A seguito della grave malattia tumorale in fase avanzata il ragazzo è stato sottoposto a cicli chemioterapici che gli hanno danneggiato in modo irreversibile il cuore trapiantato. Il quadro clinico, sempre più compromesso per il tumore in atto, presentava la possibilità di trattamento con la macchina cuore-polmone ECMO solo per un tempo limitato di utilizzo, qualche settimana, nella speranza del recupero della funzione cardiaca.
“A questo punto l’unica via percorribile per il ragazzo, afferma Gerosa – non avendo recuperato la funzionalità cardiaca, non potendo subire un nuovo trapianto di cuore umano per la neoplasia in atto – era il cuore artificiale totale per giovani che non era mai stato impiantato prima in Italia”.
Il Centro di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, Hub Regionale, primo Centro italiano ad avere impiantato nel 2007 il cuore totale artificiale in adulti CardioWest 70 cc, grazie all’expertise consolidata e dopo un’attenta valutazione clinica ha deciso di accogliere il ragazzo e di procedere all’intervento.
In una folle corsa contro il tempo al ragazzo è stato impiantato l’ECMO (extracorporeal membrane oxygenation macchina cuore-polmone trasportabile) nel tentativo di arginare lo scompenso cardiaco quasi terminale e poterlo trasferire in ambulanza, sempre in ECMO, nel Centro Cardochirurgico di Padova.
“Dopo aver espiantato il cuore trapiantato dodici anni prima, – continua Gerosa – operazione particolarmente complessa vista la situazione anatomica legata al precedente trapianto cardiaco, abbiamo inserito il “nuovo” cuore artificiale totale, di soli 200 grammi, di dimensioni contenute, lo abbiamo attivato permettendo il recupero dei vari organi danneggiati. Il cuore artificiale totale è stato connesso con i grandi vasi sanguigni del torace del paziente e una consolle esterna gli fornisce l’aria capace di far muovere i diaframmi presenti all’interno del cuore artificiale, in grado di eiettare il sangue”.
La consolle ha autonomia di sei ore, con possibilità di ricarica direttamente da parte del paziente. Il ragazzo è ora in buone condizioni di salute, è stato dimesso ed è completamente guarito dal linfoma (in quanto il cuore artificiale non necessita di farmaci immunosoppressori). Ora è tornato a vivere una nuova vita.
Si apre una nuova strada per sostituire il cuore anche a donne e giovani.
Il cuore artificiale impiantato è 50 cc: fino ad oggi erano stati impiantati solo dispositivi da 70 cc, più grandi e quindi più adatti a uomini adulti. Il dispositivo CardioWest da 50 cc, disponibile solo dallo scorso Gennaio, è perfettamente compatibile con la gabbia toracica di un ragazzo o di una donna che, come è noto ha dimensioni più contenute.
Con l’intervento appena realizzato si è aperta una nuova era per gli impianti VAD (Ventricular Assist Device) e per i cuori artificiali totali i quali sostituiscono completamente il cuore e sono strumenti salvavita in attesa di trapianto di cuore umano. “Il costo di un cuore artificiale totale si aggira intorno agli 80.000 Euro, e può veramente ridare la vita”, ha commentato Claudio Dario, direttore generale dell’azienda ospedaliera padovana.
Ricevono il trapianto di cuore meno del 40% delle persone che ne avrebbero necessità, la realtà italiana è sovrapponibile a quella degli USA e dell’Europa.
Dal primo trapianto al VAD, a cuore totale artificiale da 70 e 50cc
Il 3 dicembre 1967 il chirurgo sudafricano Christian Barnard all’ospedale Groote Schuur di Città del Capo effettua il primo trapianto di cuore al mondo.
48 anni dopo e 30 dal primo trapianto di cuore in Italia realizzato a Padova nel 1985 da Vincenzo Gallucci, un nuovo passo avanti viene compiuto da Gino Gerosa che inserisce il primo cuore artificiale totale nel 2007 in un paziente che ha potuto vivere per 1374 giorni col CardioWest e nel 2015 impianta il primo cuore artificiale totale per giovani.
In Italia vengono impiegati diversi tipi di apparecchi parziali che aiutano a supportare uno dei due ventricoli per regolare il flusso sanguigno, sono denominati VAD questi, sostituiscono parzialmente le funzioni del cuore come pompa cardiaca.
Il cuore artificiale totale si distingue dai VAD, che presuppone invece venga tolto completamente il cuore e inserito quello denominato cuore artificiale totale, congegno che si inserisce nel corpo del paziente e sostituisce completamente la funzione del cuore: pompa il sangue nell’aorta arrivando a tutto il corpo.
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