Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 28, 2015 Alice Monti Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage Commenti disabilitati su Diabete: controllare più fattori allunga la vita
La fattibilità e l’efficacia del controllo intensivo dei fattori di rischio mediante terapia medica ottimizzata nel ridurre la mortalità e la morbilità cardiovascolare sono state indagate in pazienti con diabete e cardiopatia ischemica controllata dello studio BARI 2D (Bypass Angioplasty Investigation Revascularization 2 Diabetes). In particolare sono stati considerati 6 obiettivi terapeutici: abolizione del fumo, colesterolo LDL<130 mg/dl, trigliceridi <150 mg/dl, PA sistolica <130 mmHg, PA diastolica < 80mmHg, HbA1c < 7%.
Su 2265 pazienti (età media 62 anni, 29% donne) seguiti per 5 anni, la media del numero di fattori di rischio controllati è aumentata da 3.5 ± 1.4 all’inizio dello studio a 4.2 ± 1.3 al quinto anno (p<0.0001). Il numero di fattori di rischio controllati durante lo studio è risultato strettamente connesso alla mortalità (p=0.0010) e all’end-point composito costituito da decesso, infarto miocardico e ictus/stroke (p = 0.0035).
I pazienti con 0-2 fattori di rischio cardiovascolari ben controllati presentavano un rischio due volte maggiore di morte (HR 2.095% IC 95%: 1.3-3.3; p = 0.0031) e 1.7 volte maggiore di raggiungere l’endpoint composito (HR: 1.7; IC 95% 1.2 to 2.5; p = 0.0043) rispetto ai pazienti nei quali erano controllati tutti i 6 fattori di rischio.
Gli autori concludono che, nei pazienti con diabete mellito tipo 2 e cardiopatia ischemica stabile, il controllo simultaneo di diversi fattori di rischio é fattibile e incide significativamente sulla mortalità globale e sulla morbilità cardio-vascolare.
Questa affermazione può apparire scontata. I pazienti diabetici con cardiopatia ischemica sono senza alcun dubbio soggetti ad alto rischio cardiovascolare tuttavia ciò non implica necessariamente che un approccio terapeutico farmacologico aggressivo, finalizzato al raggiungimento di target pre-definiti, sia fattibile e utile in termini di mortalità e morbilità. Resta, invece, il dubbio di quali strategie debbano essere adottate per trasferire questi risultati nella pratica clinica quotidiana.
Fonte
Comprehensive Cardiovascular Risk Factor Control Improves SurvivalThe BARI 2D Trial – Vera Bittner; Marnie Bertolet,; Rafael Barraza Felix; Michael E. Farkouh; Suzanne Goldberg; Kodangudi B. Ramanathan; J. Bruce Redmon; Laurence Sperling; Martin K. Rutter. J Am Coll Cardiol. 2015;66(7):765-773. doi:10.1016/j.jacc.2015.06.019
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