Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 26, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Ipertensione, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione 0
L’ipertensione è la principale comorbilità riscontrata nei soggetti con insufficienza renale cronica (IRC).
Negli studi osservazionali condotti fino ad oggi, la relazione tra pressione arteriosa (PA) e progressione dell’IRC è apparsa di tipo lineare e progressivo. E’ noto che l’assunzione cronica di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) possa aumentare i valori di PA aggravando la progressione del danno renale.
Gli autori dello studio di coorte Use of Nonsteroidal Anti-Inflammatory Drugs and Risk of Chronic Kidney Disease in Subjects With Hypertension hanno esaminato gli effetti dell’utilizzo dei FANS sul rischio di malattia renale cronica (IRC, in inglese CKD – Chronic Kidney Disease in Subjects With Hypertension) nei soggetti con diagnosi di ipertensione arteriosa (IA).
A questo proposito sono stati valutati per un anno (2007) un totale di 31.976 persone con ipertensione suddivise in tre gruppi: soggetti che non hanno assunto FANS (n = 10.782); soggetti che hanno assunto FANS da 1 a 89 giorni (n = 10.605); e soggetti che hanno assunto FANS per ≥ 90 giorni (n = 10.589).
L’analisi dei dati multivariata ha dimostrato che, rispetto al gruppo di soggetti che non avevano mai assunto FANS, il gruppo di pazienti che assumevano FANS da 1 a 89 giorni avevano un rischio 1,18 volte maggiore di sviluppare malattia renale (IRC), mentre i soggetti che assumevano FANS per più di 90 giorni avevano un rischio di 1,32 volte maggiore di IRC.
In un’analisi per sottogruppi, i soggetti che hanno assunto FANS per più di 90 gg, più di una DDD (defined daily dose) al giorno o per più di 15 DDD cumulative, mostravano un rischio di più elevato rispetto ai soggetti che non avevano assunto FANS di nefropatia cronica ma non di scompenso cardiaco, ictus, cancro, osteoartrosi, artrite reumatoide.
Questi risultati forniscono la prova che l’utilizzo dei FANS è associato a un aumentato rischio di malattia renale (IRC) nei soggetti con ipertensione (IA).
Gli effetti dei FANS sul rene derivano principalmente dalla riduzione della sintesi di prostaglandine (PG) locali. Queste sostanze hanno un effetto vasodilatatore locale indispensabile per mantenere la perfusione renale.
La somministrazione di FANS è associata a vasocostrizione delle arteriole afferenti a cui consegue riduzione del flusso ematico renale. Inoltre, l’inibizione delle prostaglandine renali indotta dai FANS interferisce con la capacità di escrezione del sodio dell’organo, con conseguente sua ritenzione e sviluppo di ipernatremia. Poiché a livello renale le prostaglandine sono indispensabili all’escrezione di acqua, è possibile che la somministrazione di FANS riduca la clearance dell’acqua libera; pertanto, i soggetti trattati con questi farmaci sono predisposti allo sviluppo di edemi.
E ‘importante pertanto limitare l’utilizzo dei FANS nei pazienti con ipertensione, una popolazione suscettibile a sviluppare IRC.
Fonte
Use of Nonsteroidal Anti-Inflammatory Drugs and Risk of Chronic Kidney Disease in Subjects With Hypertension. Hsu CC, Wang H, Hsu YH, Chuang SY, Huang YW, Chang YK, Liu JS, Hsiung CA, Tsai HJ.Hypertension. 2015 Jul 13. pii: HYPERTENSIONAHA.114.05105.
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