Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 03, 2015 Alice Monti Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Farmaci Prevenzione secondaria, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Statine sottoprescritte in prevenzione secondaria: solo con LDL elevato
Elevati valori di colesterolo LDL sono associati a un aumentato rischio di infarto miocardico. L’abbassamento dell’LDL è un target cardine della prevenzione cardiovascolare. Un recente studio ha voluto indagare la relazione tra i livelli iniziali di colesterolo LDL e la terapia con statine in pazienti con infarto miocardico non ST/ angina instabile (NSTEMI/AI) e la terapia con statine prescritta alla dimissione in pazienti ricoverati per infarto miocardico.
A questo fine sono stati arruolati dal registro statunitense CRUSADE (2003-2006), 22.938 pazienti incorsi in NSTEMI/AI, escludendo i pazienti che facevano già uso di statine e soggetti con patologia cardiovascolare pregressa.
Sono state esaminate le prescrizioni di statine alla dimissione per 4 categorie di pazienti basate sui livelli di LDL: molto basso (<70mg/dl), basso (da 70 a 99 mg/dl), elevato (da 100 a 129 mg/dl) e molto elevato (≥130 mg/dl).
I pazienti si sono ripartiti nel seguente modo: LDL-C ≥130 mg/dl (32.6%), seguiti da LDL-C da 100 a 129 mg/dl (32.1%), LDL-C da 70 a 99 mg/dl (24.9%) e LDL-C <70 mg/dl (10.4%).
In confronto alle categorie con LDL elevato, i pazienti con livelli di LDL inferiori hanno avuto il primo episodio di NSTEMI/AI a un’età significativamente superiore ma hanno registrato un tasso superiore di altri fattori di rischio cardiovascolare (come diabete o ipertensione) inoltre sono risultati meno frequentemente portatori di familiarità per malattia coronarica (CAD coronary artery disease).
E’ emerso che l’80.3% dei pazienti eligibili con NSTEMI/AI ricevono statine alla dimissione con una range variabile dal 63.8%, nei pazienti con valori molto bassi di LDL, all’88.1%, in quelli con valori molto elevati di LDL.
In conclusione più di un terzo dei pazienti con NSTEMI/AI ha un LDL<100, che sono tendenzialmente più anziani, hanno più comorbidità e ricevono meno prescrizioni di statine alla dimissione rispetto a quelli con LDL elevato. I pazienti con cardiopatia ischemica documentata sono tutti da considerare a rischio cardiovascolare elevato e pertanto meritevoli di terapia con statine.
I risultati di questo studio documentano una discreto sottoutilizzo delle statine: un paziente su cinque dimessi con diagnosi di cardiopatia ischemica non riceve questa prescrizione. Inoltre, lo studio evidenzia che avere valori di LDL bassi (< 100 mg/dl) non protegge dalla cardiopatia ischemica quando sono presenti altri fattori di rischio.
Fonte
Statin Treatment by Low-Density Lipoprotein Cholesterol Levels in Patients With Non-ST-Segment Elevation Myocardial Infarction/Unstable Angina Pectoris (from the CRUSADE Registry).O’Brien EC, Simon DN, Roe MT, Wang T, Peterson ED, Alexander KP.Am J Cardiol. 2015 Jun 15;115(12):1655-60. doi: 10.1016/j.amjcard.2015.03.007. Epub 2015 Mar 23.
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