Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 13, 2015 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Ipertensione. Abbassare la pressione oltre 140mmHg fa bene
Un nuovo studio clinico promosso dal National Insitutes of Health (NIH) americano e non ancora pubblicato dimostra che, portando la pressione sistolica al di sotto dei valori target raccomandati dalle linee guida, si riduce la frequenza delle malattie cardiovascolari ed il rischio di morte negli ipertesi di età superiore a 50 anni.
Lo studio, denominato SPRINT (Systolic blood Pressure Intervention Trial) é iniziato nel 2009 e ha coinvolto più di 9.300 pazienti ipertesi di età superiore a 50 anni, comprendenti donne, minoranze etniche, soggetti di età avanzata, i quali sono stati randomizzati a raggiungere il target di 140 mmHg di pressione sistolica previsto dalle linee guida o un target decisamente più ambizioso di 120 mmHg, utilizzando terapie convenzionali. Sono stati esclusi i pazienti con diabete, pregresso ictus, rene policistico.
I risultati positivi in termini di mortalità per tutte le cause (-25%) e morbilità cardiovascolare (-30%) hanno indotto il NIH ad interrompere precocemente lo studio e a darne comunicazione alla stampa. I risultati in dettaglio non sono stati rivelati ma saranno oggetto di una pubblicazione che dovrebbe presto essere disponibile.
Lo studio sembra dire una parola autorevole e forse definitiva su di una questione molto dibattuta negli ultimi 10 anni per i risultati non sempre univoci degli studi clinici.
Le ultime linee guida europee del 2013 raccomandano di portare la pressione sistolica al di sotto di 140 mmHg nella generalità dei pazienti e tra 140-150 mmHg nei soggetti più anziani.
Alla luce dei risultati dello studio SPRINT dovremmo rivedere queste indicazioni anche se é ovviamente opportuno attendere la pubblicazione dei risultati completi dello studio e l’eventuale aggiornamento delle linee guida di riferimento.
Fonte
Landmark NIH study shows intensive blood pressure management may save lives
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