Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 11, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
I cibi piccanti come il peperoncino hanno effetto vasoattivo, ma anche antinfiammatorie. Per esaminare le associazioni tra il consumo regolare di cibi piccanti e mortalità per malattie specifiche e per tutte le cause i ricercatori della Chinese Academy of Medical Sciences hanno effettuato uno studio di coorte prospettico durato circa 5 anni su oltre mezzo milione di soggetti adulti di 10 diverse aree geografiche della Cina.
I soggetti arruolati tra il 2004 e il 2008 includevano 199.293 uomini e 288.082 donne di età compresa dai 30 ai 79 anni al basale. Sono stati esclusi i soggetti con diagnosi di cancro, malattie cardiache e ictus al basale.
Durante il follow-up medio di 7,2 anni, sono deceduti un totale di 11.820 uomini e 8.404 donne.
Il consumo regolare di cibo piccante era inversamente correlato alla mortalità totale tra gli uomini e le donne dopo aggiustamento per altri fattori di rischio noti o potenziali.
Il tasso di mortalità assoluta in base al consumo di cibi piccanti era infatti di 6.1, 4.4, 4.3, e 5,8 decessi per 1000 anni-persona per i soggetti che hanno mangiato cibi piccanti rispettivamente: meno di una volta alla settimana, 1 o 2, da 3 a 5, e 6 o 7 giorni a settimana.
Gli Hazard Ratio per morte erano 0,90 (IC 95% 0,84-0,96), 0,86 (0,80-0,92) e 0,86 (0,82-0,90) per coloro che assumevano cibo piccante rispettivamente 1 o 2, 3-5, e 6 o 7 giorni a settimana.
Rispetto a coloro che mangiavano cibi piccanti meno di una volta alla settimana, coloro che consumano cibi piccanti 6 o 7 giorni a settimana hanno mostrato una riduzione del rischio relativo del 14% della mortalità totale. L’associazione inversa tra il consumo di cibi piccanti e mortalità totale era più forte in coloro che non consumano alcolici. Associazioni inverse sono state osservate anche per i decessi secondari a cancro, cardiopatia ischemica e malattia respiratoria.
Il peperoncino appartiene alla grande famiglia delle Solanaceae (di cui fanno parte anche le melanzane, le patate ecc.) e al genere Capsicum. I peperoncini contengono diverse sostanze tra cui varie vitamine (Vitamina A, C, E, K, P e PP), flavonoidi e tocoferoli con proprietà antiossidanti; la capsicina, la capsantina, sali minerali, lecitina (nei semi), ma è la capsaicina la principale responsabile della “piccantezza” di questi frutti e principio attivo dal quale dipendono le sue proprietà antitumorali, vasoattive e antinfiammatorie.
Secondo questo studio quindi mangiare regolarmente cibi piccanti allungherebbe la vita, ma sono necessari ulteriori studi per confermare questi dati.
Fonte
Consumption of spicy foods and total and cause specific mortality: population based cohort study. BMJ 2015;351:h3942
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