Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 06, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi IA Cardiopatia ischemica, IA Prevenzione primaria, Integrazione alimentare, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Vitamina C: alte concentrazioni proteggono dall’infarto
Diversi studi epidemiologici hanno accertato che diete ricche di alimenti di origine vegetale, ricchi di vitamina C e altri fattori antiossidanti, contribuiscono a prevenire molte patologie, quali le malattie cardiovascolari, le malattie metaboliche, le malattie neurovegetative e le patologie infiammatorie.
I risultati del recente studio danese pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition intitolato Genetically high plasma vitamin C, intake of fruit and vegetables, and risk of ischemic heart disease and all-cause mortality: a Mendelian randomization study suggeriscono che non è la quantità di frutta e verdura ingerite, ma l’elevata concentrazione di vitamina C nel plasma a contribuire alla riduzione del rischio di mortalità per cardiopatia ischemica e per tutte le cause.
La biodisponibilità della vitamina C può essere influenzata da fattori intrinseci all’alimento, ma anche da fattori geneticamente determinati.
Per dimostrare questo i ricercatori hanno esaminato i dati relativi ai 87.030 partecipanti al Copenhagen General Population Study (CGPS) e ai 10.173 soggetti del Copenhagen City Heart Study, tutti di razza bianca, dei quali si disponeva di campioni di DNA per la valutazione.
I livelli di vitamina C sono stati misurati su campioni di sangue di 3.512 partecipanti allo studio CGPS ed è stato dimostrato che i portatori dell’allele GSLC23A1 rs33972313 avevano livelli ematici di vitamina C maggiori dell’11% rispetto ai soggetti che non avevano questo allele.
Sono state inoltre indagate le abitudini alimentari in 83.256 individui suddivisi in quattro sottogruppi in base alla frequenza di assunzione di frutta e verdura: quasi mai (n = 6369, 71% uomini), meno di una volta al giorno (n = 17.576, 59% uomini), una volta al giorno (n = 28.517, 45% uomini), almeno due volte al giorno (n = 30.794, 31% uomini).
Attraverso una randomizzazione mendeliana è stato dimostrato che i soggetti che assumevano quantitativi maggiori di frutta e verdura avevano un rischio inferiore del 13% di sviluppare malattia cardiovascolare e un rischio inferiore del 20% di mortalità per tutte le cause rispetto al sottogruppo che mangiava questi alimenti solo raramente. L’Odds Ratio per concentrazioni superiori al 25% di vitamina C nel plasma geneticamente determinate era di 0.90 (95% CI: 0,75, 1,08; p = 0,27) per la mortalità per cardiopatia ischemica e dello 0,88 (0,72, 1,08; p = 0,22) per la mortalità per tutte le cause.
Questi dati, sottolineano gli autori, non possono escludere che i benefici derivanti dell’assunzione di frutta e verdura in grandi quantità potrebbero, almeno in parte, essere dovuti alle elevate concentrazioni ematiche di vitamina C, potente antiossidante contenuto nella frutta e nella verdura. I ricercatori fanno notare inoltre che, poiché questi alimenti sono ricchi di vitamine e sali minerali, antiossidanti e micronutrienti è plausibile che uno di questi elementi o una combinazione di essi possa conferire protezione cardiovascolare attraverso un effetto sulla funzione vascolare, sulla riduzione della pressione arteriosa e del colesterolo LDL , o riducendo lo stress ossidativo.
I composti fitochimici contenuti nei vegetali vengono generalmente poco assorbiti, largamente metabolizzati e rapidamente eliminati. Per questo motivo si consiglia un’assunzione costante nel tempo affinché rimangano alte le concentrazioni plasmatiche dei relativi metaboliti.
Inoltre è importante sottolineare che per quei composti provvisti di un’attività biologica provata, quale per esempio l’attività antiossidante dell’acido ascorbico (vitamina C), molti studi in vivo hanno evidenziato che l’attività della molecola isolata assunta attraverso l’uso di integratori è ben differente da quella della sostanza introdotta attraverso una dieta sana e varia ricca di frutta e verdura; ciò suggerisce che la matrice alimentare è in grado di modulare l’attività fisiologica svolta da tali componenti.
Fonte
Genetically high plasma vitamin C, intake of fruit and vegetables, and risk of ischemic heart disease and all-cause mortality: a Mendelian randomization study. Am J Clin Nutr. 2015 Jun;101(6):1135-43. doi: 10.3945/ajcn.114.104497. Epub 2015 May 6
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