Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 15, 2015 Chiara Civitelli IA Cardiopatia ischemica, IA Prevenzione primaria, Integrazione alimentare, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Dieta. PUFA e cibi integrali riducono fino al 25% il rischio cardiovascolare
Il consumo di alimenti nella dieta quotidiana che contengono acidi grassi polinsaturi (PUFA o Omega 3) e carboidrati derivanti da farine integrali si associa a una riduzione di eventi cardiovascolari. Questa conclusione è emersa da uno studio osservazionale che ha indagato la relazione tra abitudini alimentari e rischio cardiovascolare in un’ampia popolazione composta da 84.628 donne (Nurses’ Health Study, 1980-2010) e 42.908 uomini (Health Professionals Follow-up Study, 1986-2010).Nel lungo periodo di follow-up (24-30 anni) le abitudini alimentari sono state indagate tramite questionari specifici compilati ogni 4 anni sulla dieta seguita dal campione.
Nella popolazione analizzata sono stati registrati 7.667 nuovi eventi cardiovascolari. Dall’analisi delle abitudini alimentari, suddividendo il consumo di PUFA e carboidrati in quintili, è emerso che i soggetti che introducevano con la dieta maggiori quantità di Omega 3/PUFA presentavano un rischio cardiovascolare significativamente minore rispetto ai soggetti che ne consumavano meno (HR 0,80; IC95% 0,73-0,88; p<0,0001).
Le persone che mangiavano più carboidrati ottenuti da farine integrali presentavano un rischio inferiore rispetto ai soggetti che ne consumavano meno (HR 0,90; IC95%0,83-0,98; p=0,003); mentre il consumo di carboidrati da farine raffinate e di alimenti con zuccheri aggiunti è risultato associato a un aumento del rischio CV (HR: 1,10; IC95% 1,00-1,21; p= 0,04).
La sostituzione nella dieta di una piccola quota (5%) degli acidi grassi saturi assunti quotidianamente con acidi grassi polinsaturi (Omega 3/PUFA), acidi monoinsaturi o carboidrati derivati da farine integrali è risultata associata a una riduzione del rischio CV rispettivamente del 25%, 15% e 9%.
Tali risultati, in ambito di prevenzione cardiovascolare, portano a sottolineare l’importanza delle modifiche in ambito dietetico-comportamentale che, accanto alle modifiche dello stile di vita, rappresentano il primo strumento che il medico dovrebbe proporre ai sui assistiti. In particolare, oltre a sconsigliare il consumo di cibi ricchi di acidi grassi saturi e di carboidrati raffinati, il medico dovrebbe suggerire il consumo di alimenti ricchi di PUFA e di carboidrati derivati da farine integrali.
Fonte
Saturated Fats Compared With Unsaturated Fats and Sources of Carbohydrates in Relation to Risk of Coronary Heart Disease. Yanping Li, Adela Hruby, Adam M. Bernstein, Sylvia H. Ley, Dong D. Wang, Stephanie E. Chiuve, Laura Sampson, Kathryn M. Rexrode, Eric B. Rimm, Walter C. Willett, MD, Frank B. Hu.J Am Coll Cardiol. 2015;66(14):1538-1548
Acidi grassi Omega-3: dove trovarli?
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