Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 13, 2015 Redazione Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Il caffè non aumenta il rischio di fibrillazione atriale
Il caffè è una bevanda composta da diverse sostanze chimiche che possono avere un’influenza sulla salute. Un moderato consumo di caffè, è stato associato a un ridotto rischio di sviluppare diabete di tipo 2, malattia coronarica , ictus e a una ridotta mortalità per malattie cardiovascolari e per tutte le cause.
La caffeina contenuta nel caffè è una sostanza vasoattiva che induce il rilascio di norepinefrina e di epinefrina. Studi risalenti al 1970-‘80 hanno mostrato che un’ingestione acuta di caffeina aumenta l’attività della renina plasmatica, le concentrazioni di catecolamine e della pressione arteriosa, mentre riduce il periodo refrattario dell’atrio destro, del nodo atrio-ventricolare, del ventricolo destro e induce un prolungamento del periodo refrattario dell’atrio sinistro.
Studi più recenti affermano che l’assunzione di un quantitativo di caffeina pari a 200 -300 mg provoca nel giro di 60-180 minuti un aumento di 8 mm/Hg della Pressione Arteriosa (PA) sistolica e di 6 mm/Hg della PA diastolica (in 1 tazzina sono circa, in media, 70-90 mg di caffeina, ndr).
Gli autori dello studio Coffee consumption is not associated with increased risk of atrial fibrillation: results from two prospective cohorts and a meta-analysis hanno cercato di indagare, attraverso una meta-analisi di studi di corte prospettici, l’associazione tra consumo di caffè e incidenza di fibrillazione atriale (FA) e di valutarne la potenziale relazione dose – risposta.
Per fare questo hanno valutato articoli rilevanti sull’argomento su PubMed e Embase fino al 22 luglio 2015. Sono stati analizzati i dati relativi a 41.881 uomini e 34.594 donne che avevano fornito informazioni sul consumo di caffè mediante un questionario autosomministrato. Durante i 12 anni di follow-up i casi incidenti di fibrillazione atriale (FA) sono stati rispettivamente 4.311 negli uomini e 2.730 nelle donne.
Il consumo di caffè non è stato associato a insorgenza di fibrillazione atriale (FA) nelle due coorti analizzate. La mancata associazione tra consumo di caffè e insorgenza di FA è stata confermata anche in una meta-analisi di sei studi di coorte per un totale di 10.406 casi di FA diagnosticati in 248.910 individui. Il rischio relativo globale di FA (intervallo di confidenza: 95%) era dello 0,96 (0,84-1,08) nei grandi consumatori di caffè rispetto ai consumatori moderati e dello 0,99 (0,94-1,03) per un aumento dell’assunzione pari a 2 tazze di caffè /giorno.
Secondo gli studi analizzati non vi è alcuna prova che il consumo di caffè sia associato a un aumento del rischio di fibrillazione atriale (FA), studi più ampi sono tuttavia necessari per tranquillizzare definitivamente gli amanti del caffè.
Fonte
Coffee consumption is not associated with increased risk of atrial fibrillation: results from two prospective cohorts and a meta-analysis. BMC Med. 2015 Sep 23;13(1):207. dos: 10.1186/s12916-015-0447-8. Full Text
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