Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 13, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Dislipidemie, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage 2
L’ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFH ) è una dislipidemia ereditaria dovuta ad una mutazione del gene che codifica per l’apoproteina B con la produzione di un’apo-proteina anomala che il recettore LDL non riesce a riconoscere. Questa patologia è caratterizzata da un aumento isolato e permanente di colesterolo-LDL (LDL-C) ed è associata a malattia coronarica precoce. La prevalenza è stimata in 1 caso ogni 200-500 persone per la forma eterozigote a trasmissione dominante della malattia. Se non trattati, i soggetti HeFH con livelli di colesterolo 310-580 mg/dL vanno incontro a infarto del miocardio prima dei 55 anni negli uomini e prima dei 60 anni nelle donne.
La forma eterozigote è spesso clinicamente silente pertanto è importante effettuare un’anamnesi familiare accurata (su tre o più generazioni) e indagare la storia clinica (storia personale di coronaropatia, depositi extravascolari e un’ipercolesterolemia isolata che non rispondono a una dieta ipolipidica).
La terapia si basa sull’utilizzo di statine, ezetimibe, sequestranti gli acidi biliari e acido nicotinico, spesso in associazione. E’ comunque piuttosto raro che con questi farmaci si riesca a raggiungere l’obiettivo terapeutico. Una nuova chance terapeutica può oggi essere offerta con alirocumab: un anticorpo monoclonale umano diretto contro la proteina PCSK9 (proprotein convertasi subtilisina / Kexin tipo 9), sostanza prodotta dal fegato in grado di interferire con i recettori del colesterolo LDL. Il blocco di PCSK9 comporta una più lunga durata e perciò una maggiore efficienza dei recettori LDL con conseguente riduzione del colesterolo LDL in circolo.
Recente sono stati pubblicati online sul sito dello European Heart Journal i risultati a 78 settimane degli studi randomizzati in doppio cieco ODYSSEY FH I e II che hanno valutato in 735 pazienti affetti da HeFH e scarso controllo del livelli di LDL-C, il trattamento con alirocumab (nome commerciale Praluent, sviluppato da Sanofi Regeneron).
I soggetti dello studio ODYSSEY FH I (n. soggeti = 486); e ODYSSEY FH II (n. soggetti = 249), sono stati randomizzati 2 : 1 ad alirocumab 75 mg o placebo ogni 2 settimane in aggiunta alla terapia standard. Nei pazienti che dopo 8 settimane mostravano valori di LDL-C ≥1.8 mmol / L (70 mg / dL) il dosaggio di alirocumab è stato aumentato dopo 12 settimane a 150 mg.
I dati mostrano che i livelli medi di colesterolo LDL sono diminuiti da 3,7 mmol / L (144,7 mg / dl) al basale a 1,8 mmol / L (71,3 mg / dl; -57,9% vs placebo) a 24 settimane nei pazienti randomizzati ad alirocumab in ODYSSEY FH I e da 3,5 mmol / L (134,6 mg / dl) a 1,8 mmol / L (67,7 mg / dL; -51,4% rispetto al placebo) in ODYSSEY FH II (p <0,0001). Questi valori sono rimasti costanti fino alla 78° settimana. Dopo 24 settimane sono stati raggiunti livelli di LDL-C <1,8 mmol / L (indipendentemente dal rischio cardiovascolare) nel 59,8% e 68,2% dei pazienti trattati con alirocumab rispettivamente in FH I e FH II.
Gli eventi avversi più comuni registrati nei pazienti sottoposti alla terapia con alirocumab sono stati: rinofaringite, cefalea, infezione del tratto respiratorio superiore, artralgia, lombalgia, infezione delle vie urinarie e mialgia. Hanno portato alla sospensione della terapia nel 3,4% dei soggetti in FH I (versus 6,1% con placebo) e nel 3,6% (versus lo 1,2% con placebo) in FH II. Il tasso di reazioni nel sito di iniezione nei pazienti trattati con alirocumab è stata del 12,4% in FH I e del 11,4% a FH II (versus lo 11% e il 7,4% con placebo). Entrambi i dosaggi di alirocumab (75 mg e 150 mg) hanno mostrato di ridurre significativamente i livelli di LDL-C al di sotto di 100 mg/dL fino a 78 settimane, offrendo ai pazienti e ai loro medici una nuova importante opportunità terapeutica per la HeFH a fronte di eventi avversi analoghi a quelli riscontrati nel trattamento con placebo.
Fonte:
ODYSSEY FH I and FH II: 78 week results with alirocumab treatment in 735 patients with heterozygous familial hypercholesterolaemia. Eur Heart J. 2015 Sep 1. pii: ehv370. [Epub ahead of print]
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