Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 06, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Aritmie (FA), Dispositivi, Dispositivi Fibrillazione atriale, Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Antiaritmici dopo ablazione transacatere per fibrillazione: efficacia a tempo
Dal 35 al 46% degli interventi di ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (FA) va incontro a recidive precoci tra i 15 e i 90 giorni dopo la procedura. Queste sono spesso l’espressione di fenomeni infiammatori transitori dell’atrio o di un’incompleta evoluzione cicatriziale delle lesioni create attraverso la procedura di ablazione.
Gli autori dello studio Efficacy of Antiarrhythmic Drugs Short-Term Use After Catheter Ablation for Atrial Fibrillation (EAST-AF) trial” hanno cercato di valutare se l’assunzione per 90 giorni di un farmaco antiaritmico (AA) di classe I o III dopo intervento di ablazione è in grado di ridurre l’incidenza di recidiva precoce di fibrillazione (FA) e promuovere in tal modo un “rimodellamento inverso” dell’atrio sinistro (AS), con conseguente miglioramento dei risultati clinici a lungo termine.
Sono stati quindi analizzati 2.038 pazienti che avevano subito la procedura di ablazione transcatetere mediante radiofrequenza per fibrillazione (FA) parossistica, persistente o cronica. I pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a faramco AA di classe I o III per 90 giorni (1.016 pazienti) o nessuna terapia (1.022 pazienti).
L’end-point primario era costituito da tachicardie atriali ricorrenti di durata maggiore di 30 secondi o che richiedano la ripetizione dell’intervento di ablazione, ricovero ospedaliero, uso di farmaci AA di classe I o III a un anno, dopo periodo di trattamento di 90 giorni post-ablazione.
I pazienti assegnati al gruppo farmaci antiaritmici (AA) hanno manifestato un minor tasso di tachiaritmie atriali ricorrenti rispetto al gruppo di controllo durante il periodo di trattamento di 90 giorni [59,0 e 52,1%, rispettivamente; hazard ratio aggiustato (HR) 0,84; intervallo di confidenza (IC) al 95% 0,73-0,96; P = 0,01]. Tuttavia, non vi era alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi a 1 anno (69,5 e 67,8%, rispettivamente; HR aggiustato 0,93; IC 95% 0,79-1,09; p = 0,38).
L’assunzione per 90 giorni di farmaci antiaritmici in seguito a intervento di ablazione transcatetere per fibrillazione (FA) ha quindi mostrato di ridurre l’incidenza di tachiaritmie atriali ricorrenti durante il periodo di trattamento, ma non ha portato a un miglioramento dei risultati clinici se protratta oltre i 3 mesi.
Fonte
Efficacy of Antiarrhythmic Drugs Short-Term Use After Catheter Ablation for Atrial Fibrillation (EAST-AF) trial. Eur Heart J. 2015 Sep 28. pii: ehv501. [Epub ahead of print]
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