Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 03, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci diabete, Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco 1
Il saxagliptin è un farmaco inibitore selettivo della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4) ed è approvato come terapia aggiuntiva alla dieta e all’esercizio fisico per il controllo glicemico negli adulti affetti da diabete mellito di tipo II (DMII).
Lo studio di safety cardiovascolare Saxagliptin and cardiovascular outcomes in patients with type 2 diabetes mellitus pubblicato sul NEJM ha verificato la sicurezza a livello cardiovascolare di saxagliptin e ha dimostrato che il farmaco non aumenta gli eventi acuti (morte cardiovascolare, infarto miocardico, o ictus ischemico) rispetto al placebo.
La ricerca ha coinvolto 16.492 pazienti con diabete, coronaropatia o a elevato rischio cardiovascolare. End-point primario era un composito di mortalità cardiovascolare, infarto o ictus. Durante il follow-up medio di 2,1 anni, non sono state rilevate differenze statisticamente significative tra il gruppo trattato con saxagliptin e quello di controllo nell’end-point primario (613 eventi pari al 7,3% del campione nel gruppo saxagliptin versus 609 pari al 7,2% nei pazienti del gruppo placebo), né negli end-point secondari (mortalità cardiovascolare, infarto miocardico acuto, ictus, ricovero per scompenso cardiaco, angina instabile o rivascolarizzazione coronarica).
Tuttavia, i soggetti che assumevano saxagliptin hanno presentato un rischio di ospedalizzazione per scompenso cardiaco (SC) significativamente maggiore rispetto al gruppo di controllo (3,5% versus 2,8%; Hazard Ratio, 1,27; 95% CI, 1,07-1,51; p = 0.007). Analisi post-hoc hanno evidenziato che questo rischio riguardava in particolare i pazienti con elevati livelli di NT-proBNP al basale. I tassi di pancreatite acuta (0,3% nel gruppo saxagliptin versus 0,2% nel gruppo placebo) e cronica (< 0,1% nel gruppo saxagliptin versus 0,1% nel gruppo placebo rispettivamente) erano simili nei due gruppi.
Saxagliptin migliora il controllo glicemico ed è in grado di ridurre la progressione del danno micro-vascolare legato al diabete, non influenza invece la progressione del danno macro-vascolare e quindi non riduce il tasso di eventi ischemici a breve termine, pur aumentando il rischio di ospedalizzazione per scompenso (SC).
Alla luce di queste considerazioni i medici di medicina generale dovrebbero continuare a lavorare sulla riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare modificabili come il controllo dell’ipertensione arteriosa , il monitoraggio della dislipidemia in aggiunta al controllo glicemico.
Saxagliptin (Onglyza, BMS/AZ) è il terzo inibitore della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4) commercializzato in Italia, dopo sitagliptin (Januvia, MSD) e vildagliptin (Galvus, Novartis). Bloccando la DPP-4, l’enzima che inattiva e degrada le incretine, ormoni rilasciati dall’intestino in risposta al pasto, saxagliptin (come sitagliptin e vildagliptin) potenzia la sintesi e il rilascio di insulina e riduce la produzione di glucagone con conseguente riduzione della glicemia.
Fonte
Saxagliptin and cardiovascular outcomes in patients with type 2 diabetes mellitus.N Engl J Med. 2013 Oct 3;369(14):1317-26. doi: 10.1056/NEJMoa1307684. Epub 2013 Sep 2.
Immagine. Oleg Shuplyak’s oil paintings
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