Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 12, 2015 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Diabete: un po’ di vino rosso può ridurre il rischio cardio-metabolico
Per valutare gli effetti cardio-metabolici dell’assunzione di una modica quantità di alcool in pazienti con diabete di tipo 2 (DMII) è stato condotto uno studio randomizzato controllato che ha analizzato un campione di 224 soggetti con diabete assegnati in maniera casuale all’assunzione di un bicchiere di vino (rosso o bianco) o 150 ml di acqua minerale durante la cena.
Tutti i partecipanti hanno seguito una dieta mediterranea, senza restrizione calorica. Per due anni i ricercatori hanno monitorato il profilo glicemico e lipidico, la pressione arteriosa (PA), i markers epatici, l’utilizzo di farmaci e indicatori della qualità di vita.
I risultati dello studio sono sorprendenti.
i soggetti randomizzati all’assunzione di vino rosso hanno mostrato un incremento statisticamente significativo dei livelli sierici delle lipoproteine ad alta densità (HDL-C) [di 2.0 mg/dL; IC95% 1.6 – 2.2 mg/dL; P < 0.001] e di apo-lipoproteina [di 0.03 g/L; IC95% 0.01 – 0.06 g/L; P = 0.05] e una riduzione del rapporto colesterolo totale / HDL [di 0.27; IC95% -0.52 – -0.01; P = 0.039].I
Solo i metabolizzatori lenti di etanolo hanno mostrato di trarre beneficio dall’assunzione di vino (sia bianco che rosso) sul controllo glicemico rispetto ai metabolizzatori veloci.
Non sono state segnalate differenze sostanziali della pressione (PA), della colesterolemia, dei marker epatici, della terapia farmacologica, dei sintomi o differenze nella qualità della vita tra i due gruppi, se non per il sonno: era qualitativamente migliore nei soggetti che assumevano vino rispetto al gruppo randomizzato ad acqua (p = 0,040).
I soggetti che avevano assunto vino rosso manifestavano un numero minore di fattori determinati la sindrome metabolica [da 0,34 (CI, -0.68 per -0.001; P = 0.049)].
L’etanolo sembra avere un ruolo importante nel metabolismo del glucosio essendo in grado di migliorare la sensibilità dei tessuti periferici all’insulina, riducendo quindi l’insulino-resistenza, tipica delle forme iniziali del diabete di tipo 2.
Gli autori concludono affermando che introdurre moderate quantità di vino, soprattutto vino rosso, nell’alimentazione delle persone con diabete, all’interno di una dieta salutare di tipo mediterraneo, riduce il rischio cardiovascolare senza provocare effetti indesiderati. Inoltre, fanno notare, le differenze determinate dal profilo genetico (metabolizzatori lenti / rapidi) inducono a ritenere che l’alcool giochi un ruolo determinante mentre altre componenti non alcoliche spiegherebbero le differenze tra vino bianco e vino rosso.
In effetti, già in passato é stato rilevato che gli effetti benefici del vino siano legati, oltre che all’alcool, anche al resveratrolo, composto fenolico e potente antiossidante e anti-infiammatorio contenuto nella buccia dell’uva. Il vino rosso ne contiene una quantità molto superiore rispetto al bianco poiché la vinificazione di quest’ultimo avviene senza contatto tra vinaccia (bucce e vinaccioli) e mosto.
In conclusione non esiste una controindicazione al consumo moderato di vino ai pasti, soprattutto se rosso, da parte di soggetti con diabete ben controllato. Gli studi suggeriscono anzi che un consumo moderato di vino è apparentemente sicuro e diminuisce moderatamente il rischio cardio-metabolico, mentre l’abuso di alcool e l’assunzione di superalcolici é sempre da scoraggiare. Resta comunque al medico stabilire per ciascun paziente se questi potenziali benefici possano controbilanciare i potenziali rischi.
Fonte:
Effects of Initiating Moderate Alcohol Intake on Cardiometabolic Risk in Adults With Type 2 Diabetes: A 2-Year Randomized, Controlled Trial. Ann Intern Med. 2015 Oct 13. doi: 10.7326/M14-1650. [Epub ahead of print]
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