Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 19, 2015 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage 0
Un giovane su quattro, per questioni di salute, consulta il web prima del medico. Lo rivela una ricerca realizzata da Gfk e Fondazione Ibsa su 2066 italiani tra 22-55 anni.
Il web è oggi il secondo riferimento in tema di salute per il 49% degli intervistati: arriva subito dopo al medico, che mantiene il primato, ma prima della figura tradizionale del farmacista (37%), di parenti e amici (36%) e infine dei media (24%).
Gli italiani del campione ritengono che il web sia facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%), ma non fa venire meno il riconoscimento dell’importanza del medico.
Diverse le informazioni ricercate: il 59,3% cerca i centri di eccellenza, l’83,7% uno specifico problema di salute. Il 58,2% di chi sta bene, cerca informazioni su corretti stili di vita.
Restringendo il campo al tipo di contenuti cercati solo su internet emerge che l’83% degli intervistati cerca informazioni sulle patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre informazioni specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%). Dopo aver trovato online informazioni sulla salute, il 63% del campione chiede al proprio medico di fiducia ulteriori delucidazioni e approfondimenti.
“In Italia – commenta Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – esistono tanti siti che producono informazioni di ottima, buona, media e scarsa qualità in diversi argomenti di salute. Serve un portale che in qualche modo sia di riferimento per tutti i temi di natura medica capace di fornire indicazioni basate su evidenze scientifiche. Serve un filo di Arianna per orientarsi nel labirinto delle tante e disparate fonti che circolano sul web, uno strumento flessibile, semplice nel linguaggio ma rigoroso nei contenuti che nel dialogare con il cittadino educhi al metodo scientifico e rinsaldi la sua alleanza con il medico”.
Qualche novità sul web si vede, almeno in cardiologia.
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