Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 15, 2015 Redazione Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Farmaci TVP-EP, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Anticoagulanti e fibrillazione. Edoxaban (NAO) efficace e sicuro nei pazienti più anziani o ad alto rischio. SIC 2015
Nei pazienti con fibrillazione atriale a più alto rischio di sanguinamenti, incluse le persone anziane, con basso peso corporeo o con comorbidità come l’insufficienza renale edoxaban è più efficace e sicuro di warfarin. All’ultimo arrivato dei nuovi anticoagulanti orali (NAO/NOAC) è stato dedicato un simposio sponsorizzato da Daiichi Sankyo durante il Congresso della Società italiana di Cardiologia (SIC) che si è svolto a Roma dall’11 al 14 dicembre.
Edoxaban, inibitore orale del fattore Xa è stato recentemente approvato della Commissione Europea per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare, e per il trattamento e la prevenzione delle recidive di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.
L’efficacia e la sicurezza di edoxaban in monosomministrazione giornaliera per il trattamento della fibrillazione atriale sono state valutate nello studio ENGAGE AF-TIMI 48 (Effective aNticoaGulation with factor xA next GEneration in Atrial Fibrillation) .
“Nella popolazione di pazienti a più alto rischio, che spesso non viene trattata per il timore di complicanze emorragiche, abbiamo dati consistenti di un aumento significativo della sicurezza di edoxaban rispetto al warfarin”, ha spiegato poi Giuseppe di Pasquale, Direttore Dipartimento Medico Azienda USL di Bologna e Direttore Unità Operativa di Cardiologia Ospedale Maggiore. Ad oggi l’ENGAGE AF-TIMI 48 è il trial di fase III, tra quelli sui nuovi anticoagulanti orali, ad avere avuto la più ampia popolazione arruolata (21.105 pazienti), il più lungo follow-up (mediana 2,8 anni) e l’unico ad aver previsto la possibilità di ridurre il dosaggio, da 60 a 30 mg, non solo al momento della randomizzazione ma anche nel corso dello studio, in base alla presenza di uno o più fattori di rischio: insufficienza renale (clearance della creatinina (CrCL) compresa tra 30 e 50 mL/min), basso peso corporeo (uguale o inferiore a 60 kg), o uso concomitante di determinati inibitori della glicoproteina P.
“In questo studio – ha osservato Di Pasquale – il 25% dei pazienti alla randomizzazione e il 7% dei pazienti, in seguito, hanno ridotto il dosaggio, nella maggior parte dei casi a causa di un’insufficienza renale e, in questa popolazione di pazienti, i risultati dimostrano che il farmaco ha mantenuto il suo profilo di efficacia rispetto al warfarin, diminuendo ulteriormente e in modo significativo i sanguinamenti maggiori e quelli intracranici”.
Dati molto interessanti sono anche quelli relativi alla mortalità cardiovascolare e all’età avanzata dei pazienti nel trial ENGAGE di Fase II, unico trial condotto in pazienti affetti da fibrillazione atriale in cui è stato testato il dosaggio di un NOAC sia in mono che in doppia somministrazione giornaliera. Il dosaggio di edoxaban 60 mg in monosomministrazione presentava minor incidenza di sanguinamenti (maggiori e clinicamente rilevanti) rispetto allo stesso dosaggio di 60 mg diviso in due somministrazioni giornaliere da 30 mg.“Nel trial- ha spiegato Giuseppe Patti, Responsabile UOS di Servizi Cardiologici del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma – il 71% delle cause di morte erano cardiovascolari, a volte correlate a sanguinamenti maggiori. Con edoxaban la mortalità rispetto al warfarin si è ridotta nell’89% dei casi”. Lo studio ENGAGE ha arruolato quasi 8500 pazienti con un’età superiore ai 75 anni, di cui il 41% ha ridotto il dosaggio a 30 mg perché presentava una o più delle caratteristiche per il dimezzamento del dosaggio.
“Tra le tre fasce di età di cui è stato costituito il campione analizzato – ha continuato Patti – ovvero quella inferiore ai 65, tra i 65 e i 75 e infine di età superiore ai 75 anni, non si sono riscontrate differenze in termini di efficacia e di sicurezza, con un trend di diminuzione delle emorragie intracraniche proprio nei pazienti più anziani”.
Efficacia e sicurezza rispetto al warfarin, sono state confermate anche nei pazienti con scompenso cardiaco (il 57% sul totale dei 12.124 pazienti presi in esame), indipendentemente dalla gravità di questo. Ai dati si aggiunge l’evidenza di numerosi studi che dimostrano che l’aderenza e la persistenza al trattamento aumentano con i farmaci in monosomministrazione giornaliera, con un impatto favorevole sulla prognosi al follow up.
Interessanti per il disegno il trial HOKUSAI-VTE, che ha valutato l’efficacia di edoxaban in monosomministrazione giornaliera nel trattamento e nella prevenzione delle recidive di tromboembolismo venoso, e quindi anche dell’embolia polmonare. Grazie alla strategia del lead-in di eparina a basso peso molecolare per 5-7 giorni questo studio è stato il primo a fornire una stratificazione dei pazienti in base alla severità dell’embolia polmonare, arruolando il più numeroso gruppo di pazienti ad alto rischio
“I risultati più rilevanti – ha detto Walter Ageno, professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Universita’ degli Studi dell’Insubria di Varese – hanno riguardato il sottogruppo di pazienti cosiddetti fragili perché al profilo di efficacia si è aggiunta una minore incidenza di recidive. Ciò significa che oggi noi specialisti abbiamo un’ulteriore strategia a disposizione, che può semplificare il trattamento e adattarsi al paziente a seconda della severità della sua patologia”.
Su un totale di 8.292 soggetti arruolati, il 28% dei pazienti presentava un’embolia polmonare severa con valori del biomarker NT-proBNP ≥ 500 pg/mL; in questa popolazione si è ottenuta una riduzione del 50% delle recidive di tromboembolismo venoso rispetto al warfarin.
Fonte
Fibrillazione atriale e prevenzione ictus, edoxaban più sicuro del warfarin per i pazienti più anziani o ad alto rischio.Congresso SIC 2015
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