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DM2. Quando e come determinare l’albuminuria

Dic 11, 2015 Redazione Questioni Pratiche, Questioni Pratiche Diabete Commenti disabilitati su DM2. Quando e come determinare l’albuminuria


Dal 20 al 40% dei pazienti diabetici vanno incontro a nefropatia diabetica.

L’albuminuria è considerata un marcatore per lo sviluppo della nefropatia nel DM2; l’aumentata escrezione urinaria di albumina, già nel range alto-normale è, inoltre, un marcatore di rischio cardiovascolare sia nel DM che nella popolazione generale.

Il dosaggio dell’albuminuria unitamente alla stima del filtrato glomerulare dovrebbero essere integrati nello screening, diagnosi e monitoraggio dei soggetti con nefropatia diabetica.

Screening e diagnosi della albuminuria

Tutti i diabetici tipo 2 dal momento della diagnosi dovrebbero eseguire annualmente un test per valutare l’escrezione renale di albumina ed escludere la presenza di albuminuria:

Monitoraggio della albuminuria

Nei pazienti con albuminuria si raccomanda una sorveglianza semestrale del test per valutare l’escrezione renale di albumina sia per valutare la risposta alla terapia antipertensiva sia per monitorare la progressione della malattia.

Alcuni autori hanno ipotizzato che riportare i valori di albuminuria nella normalità o ad essa vicino possa migliorare la prognosi renale e cardiovascolare.

Test di screening per valutare l’escrezione renale di albumina (AER)

La valutazione dell’AER deve essere preceduta dall’esame standard delle urine.

L’albuminuria può essere considerata significativa solo se l’esame delle urine non mostra la presenza di ematuria, leucocituria, batteriuria perché in tal caso la presenza di proteina è evidentemente di origine non glomerulare.

AER: tre modalità di esecuzione:

  • misurazione del rapporto albumina/creatinina (A/C, mg/g; µg/mg o mg/mmol) su un campione di urina del mattino (metodo da preferire per lo screening;);

*La misurazione della sola albuminuria senza il dosaggio contemporaneo della creatininuria è meno costosa ma suscettibile di falsi positivi e negativi per le possibili variazioni della concentrazione urinaria, e non è pertanto raccomandata.

  • raccolta delle 24 ore (mg/24 ore);
  • raccolta temporizzata (preferibilmente notturna, µg/min): test più accurato, usato quindi come test di conferma.

albuminuria diabete cardiotool

 

 

Situazioni che possono dare falsi positivi:

  • attività fisica estrema,
  • infezioni,
  • febbre,
  • scompenso cardiaco,
  • grave iperglicemia,
  • marcata ipertensione.

N.B. A causa della variabilità dell’escrezione urinaria di albumina (AER), prima di considerare un soggetto come albuminurico è necessario riscontrare valori anormali in almeno due su tre test effettuati nell’arco temporale di 6 mesi.

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