Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 12, 2015 Redazione Farmaci, Farmaci diabete, Farmaci Dislipidemie, Farmaci Ipertensione, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Ipertensione 0
Sostituire un generico con un altro diminuisce l’aderenza alla cura. Se la sostituzione avviene per la metà delle prescrizioni, l’adesione del paziente alla prescrizione terapeutica diminuisce del 28%.
Questi i dati che emergono da uno studio osservazionale retrospettivo Sostituzione orizzontale del farmaco generico e aderenza alle terapie condotto in 2 ASL lombarde (Pavia e Bergamo). Su oltre 14.500 pazienti sono stati tracciati i dati di un farmaco per ognuna delle 6 patologie/aree terapeutiche considerate: metformina/diabetologia, propafenone/cardiologia, simvastatina/dislipidemia, amlodipina/ipertensione, alendronato/reumatologia e sertralina/psichiatria.
Il campione è stato seguito per 36 mesi con l’obiettivo di studiare gli effetti della sostituzione da parte del farmacista di un medicinale generico con un altro equivalente in termini di aderenza e persistenza al trattamento terapeutico in atto.
In tutte e 6 le aree considerate si è riscontrata la tendenza alla riduzione della compliance a seguito di un cambio di farmaco.
In media, se una prescrizione di generico su due viene sostituita con un altro equivalente, per la dislipidemia e si registra la percentuale più alta di diminuzione dell’aderenza (48%) nel diabete il 36%, seguita dall’area della reumatologia (21%) e della psichiatria (19%) e dall’ipertensione (10%).
Questo calo dell’aderenza alla prescrizione farmacologica implica una minore efficacia e sicurezza dei trattamenti terapeutici, con conseguente aumento del rischio di complicanze e di un peggioramento delle condizioni di salute dei pazienti.
Simili conclusioni si erano registrate in una survey realizzata lo scorso febbraio dall’associazione Onda su un campione di 445 donne: 3 su 4 avevano riferito che la sostituzione di un generico con un altro rappresentava un problema che, nel 19% dei casi, si traduceva in una minor aderenza alla terapia (errori di assunzione, sospensione o interruzione).
La pratica della sostituzione di un generico con un altro farmaco equivalente, come emerge dallo studio sulle due ASL lombarde, è assai comune: interessa più della metà dei pazienti e avviene ogni 3-5 prescrizioni. Il fenomeno non va sottovalutato: ogni switch determina una netta caduta dell’aderenza e della persistenza al trattamento con ricadute sugli outcome clinici.
Lo studio presentato dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda), in collaborazione con DOC Generici fa seguito a un precedente lavoro pubblicato su PlosOne nel 2013 che metteva a confronto medicinali generici e branded a brevetto scaduto, da cui era emersa l’equivalenza clinica tra brand e generico e in cui persistenza e compliance erano superiori per il farmaco equivalente.
Questi studi forniscono informazioni utili a migliorare l’aderenza terapeutica soprattutto nel caso di persone anziane in cui è dimostrato che il cambio di confezione, forma e colore delle pastiglie compromette l’assunzione della terapia e del controllo della malattia.
Fonte
Sostituzione orizzontale del farmaco generico e aderenza alle terapie.Novembre 2015.Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda)
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